I gilet arancioni sono scesi in piazza oggi a Milano senza rispettare le distanze di sicurezza ne indossare i dpi.
Per la questura di Milano i gilet arancioni saranno denunciati.
Centinaia di persone in piazza
Oggi, in Piazza Duomo a Milano, si sono riuniti centinaia di gilet arancioni. Il sindaco della città Beppe Sala ha fatto richiesta al Prefetto affinché gli organizzatori della manifestazione venissero denunciati. Il motivo è che la manifestazione ha radunato centinaia di persone che non rispettavano ne le distanze di sicurezza ne indossavano i dispositivi di protezione. Come si legge da Fanpage, il Sindaco ha affermato che si è trattato di un atto di irresponsabilità. La dichiarazione di Sala è avvenuta attraverso un post sulla sua pagina Facebook. Una dichiarazione che ha avuto luogo poche ore dopo la conclusione della manifestazione, nelle prime ore del pomeriggio.
Come si legge da Facebook, Sala ha affermato:
“Ho chiesto al Prefetto di denunciare gli organizzatori della manifestazione dei cosiddetti gilet arancioni un atto di irresponsabilità in una città come Milano che così faticosamente sta cercando di uscire dalla difficile situazione in cui si trova”.
I manifestanti saranno identificati e denunciati
La manifestazione era stata precedentemente autorizzata dalla questura di Milano. In piazza, questa mattina, erano presenti diversi agenti. In ogni caso, a causa del degenerare della manifestazione, i suoi organizzatori verranno identificati e denunciati. Le motivazioni risiedono nel fatto che non sono state rispettate le norme previste dall’ultimo Decreto dei Ministri e, dunque, delle norme anti contagio.
Un non rispetto che si è evinto anche grazie alle numerose immagini che hanno fatto tam tam attraverso social e stampa. Il movimento dei gilet arancioni si ispira a quello dei gilet gialli. Un movimento nato da un’iniziativa di Antonio Pappalardo, ex generale dei Carabinieri. Alla base della protesta la voglia di istituire una moneta unica chiamata lira italica che sostenga le imprese e le famiglie italiane.