Non ce l’ha fatta il piccolo Michele, il bimbo di due anni che 5 giorni fa aveva ingoiato una vite di metallo, mentre si trovava in giardino con la sua famiglia.
La vicenda ha sconvolto la piccola comunità di Zelarino, Mestre. Il bimbo era ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Padova.
La tragedia nel giardino di casa
Era lo scorso lunedì pomeriggio quando a Zelarino, piccolo paesino in provincia di Mestre, è accaduta la tragedia.
Michele, 2 anni appena, si accascia improvvisamente al suolo, mentre si trova nel giardino di casa con i suoi familiari. I genitori, come riferisce anche Fanpage, allertano i sanitari del 118, senza neppure riuscire a capire cosa sia realmente successo.
Il bimbo non riesce a respirare. Gli operatori sanitari gli praticano il massaggio cardiaco e la vite di metallo che il piccolo ha ingerito risale lungo la trachea e viene espulsa. Michele, però, è rimasto troppo tempo senza ossigeno.
Viene quindi trasferito prima al Pronto soccorso dell’Ospedale dell’Angelo, dove le sue condizioni vengono stabilizzate, poi nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Padova, specializzato in casi del genere, ma la situazione è ormai molto compromessa.
La morte del piccolo Michele
Le speranze si spengono venerdì pomeriggio, quando il cuoricino del bimbo smette di battere, dopo 5 giorni di agonia.
Il papà del piccolo, moldavo d’origine, è un sacerdote ortodosso di Mestre. La famiglia è molto conosciuta nella comunità di Zelarino. Il funerale del bambino dovrebbe celebrarsi il prossimo giovedì nella chiesa dell’ex ospedale Umberto I, dove ortodossi veneziani e mestrini praticano i loro culti religiosi.
I genitori del piccolo Michele, in un atto di estrema umanità, hanno deciso di donare gli organi del loro bimbo, per salvare altre vite.