Lavoro domestico e agricoltori irregolari: come presentare la sanatoria?
Il Dl Rilancio ha introdotto una serie di misure atte a sostenere tutte le famiglie e le fasce della popolazione più colpite dalla crisi economica indotta dalla pandemia Covid-19.
Colf e badanti stranieri potranno essere regolarizzati e, nel caso di stranieri irregolari, ottenere il permesso di soggiorno, con annullamento della pregressa situazione di irregolarità da parte del datore per il lavoro nero.
Colf, badanti e agricoltori “irregolari” potranno essere regolarizzati in modo più semplice, ottenendo così anche un valido permesso di soggiorno.
La sanatoria non riguarda solo il lavoro domestico, ma si applica anche ad altri settori interessati dalla presenza di un numero elevato di lavoratori “irregolari”:
- assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza;
- agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse.
Badanti, Colf e lavoratori agricoli: requisiti per ottenere la sanatoria
I beneficiari della sanatoria sono tutti i lavoratori irregolari come colf, badanti e lavoratori agricoli attualmente in Italia con permessi scaduti, che devono però essere in possesso di alcuni requisiti, per poter essere regolarizzati.
La platea di lavoratori in nero interessati dovevano trovarsi in Italia già dall’8 marzo 2020 (prima del lockdown).
Per dimostrarlo, il soggetto interessato deve essere registrato agli Uffici Immigrazione presso le Questure, sia attraverso l’acquisizione di rilievi foto e dattiloscopici, sia con la dichiarazione di ingresso in Italia ai sensi della legge 28 maggio 2007, n. 68 alle autorità di frontiera.
Sanatoria lavoratori domestici e agricoltori irregolari: come fare la domanda
La domanda per richiedere la sanatoria lavoratori domestici e agricoltori irregolari potrà essere presentata dal 1 giugno al 15 luglio 2020, sia da parte del datore di lavoro sia del migrante che stia cercando lavoro.
L’istanza va presentata allo Sportello per l’Immigrazione o presso le Questure se si tratta di cittadini extracomunitari, oppure all’INPS se si tratta di colf e badanti italiani o appartenenti alla UE.