Sarebbe quella del gesto estremo l’ipotesi più plausibile per la morte della pm, Laura Siani, rinvenuta senza vita nella sua abitazione di Lecco, lo scorso lunedì sera.
A trovare il cadavere, un collega della donna, preocupato per il silenzio di Laura Siani delle ultime ore.
La morte della pm
La pm Laura Siani è stata trovata senza vita nella sua abitazione di Lecco, lo scorso lunedì. Il magistrato era giunto da pochi mesi al Tribunale di Lecco, come sostituto procuratore.
Nata a Sesto San Giovanni nel ’76, aveva già lavorato presso i Tribunali di Palermo e Lodi, dove si era occupata di importanti inchieste antimafia.
Nella serata di lunedì, primo giugno, un suo collega ha rinvenuto nel suo appartamento in via Cavour a Lecco il corpo senza vita della pm.
Laura Siani era la figlia del musicista Dino Siani e sorella di Giorgio, ex sindaco di Mondello, poi consigliere comunale a Lecco. Il marito Fabio Napoleone è ex procuratore di Sondrio e consigliere del Csm.
Prima di arrivare in Lombardia, il magistrato aveva trascorso due anni in Sicilia, a Palermo per l’esattezza, dove aveva condotto diverse inchieste della Direzione Investigativa Antimafia.
Il cadavere della Siani si trova ora presso la camera mortuaria dell’ospedale di Lecco, in attesa dell’autopsia.
L’ipotesi del gesto estremo
Come riferisce anche Il Giorno, è quella del gesto estremo l’ipotesi più plausibile per la morte della pm.
A trovare il cadavere il suo collega Paolo Del Grosso, allarmato perché il magistrato non si era presentato al lavoro, né rispondeva alle chiamate.
Così, con l’aiuto dei vicini di casa è riuscito ad entrare nell’appartamento di via Cavour, dove ha fatto la triste scoperta.
“Tutti noi ora piangiamo una collega molto brava, molto disponibile e molto attaccata al lavoro. Ci ha lasciato in un dolore irreparabile”
ha raccontato il collega.