La perizia di parte sul caso di Gaia e Camilla punterebbe il dito solo su Pietro Genovese, che chiede il rito abbreviato.
È stata depositata la perizia di parte sul caso di Gaia e Camilla, dove emerge che le ragazze fossero sulle strisce pedonali e che il ragazzo andasse ad una velocità elevata.
La perizia di parte sul caso
La perizia di parte in conclusione evidenzia che le due vittime fossero sulle strisce pedonali e che Pietro Genovese non avrebbe rispettato i limiti di velocità: lo avesse fatto, le due giovani ragazze sarebbero vive.
Come riportato anche da FanPage, nel documento viene sottolineato che:
“il sinistro sarebbe stato comunque evitato se l’agente fosse stato in condizioni di piena efficienza psicofisica e avesse anche ecceduto oltre il limite giuridico, ma non fino all’abnorme valore di 90/95kmH”
È evidende quindi che – secondo la perizia di parte – le due ragazze sarebbero vive se lui non avesse superato di quasi il doppio il limite di velocità: questo ha comportato l’impossibilità nel frenare ed evitare l’impatto con le due vittime. La sua situazione, secondo la perizia, è ancora più grave in quanto durante l’impatto Genovese stesse inviando quattro foto agli amici in una chat di Whatsapp.
Genovese chiede il rito abbreviato
Gli avvocati difensori di Pietro Genovese hanno chiesto il rito abbreviato, così da poter usufruire dello sconto del terzo della pena come da legge italiana vigente.
Il processo è stato fissato per il giorno 8 luglio e sarà a giudizio immediato: un nuovo giudice ora si dovrà esprimere in merito alla richiesta che è stata fatta dagli avvocati del ragazzo.