Riaprire frontiere UE: Italia e Spagna chiedono di stabilire criteri
L’Italia e la Spagna, due dei paesi più colpiti dalla pandemia Covid-19 e due dei principali mercati turistici del Vecchio Continente, chiedono all’Unione europea di stabilire criteri per riaprire le frontiere al più presto.
Lo ha appena annunciato la portavoce del governo, María Jesús Montero, durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri.
La lettera è stata inviata ieri, proprio il giorno in cui il Governo ha annunciato la riapertura delle frontiere con Francia e Portogallo e, poche ore dopo, è stata rettificata.
Nella lettera, Sánchez e Conte propongono un coordinamento per l’eliminazione delle restrizioni alle frontiere basato su criteri epidemiologici “comuni, chiari e trasparenti”.
La Commissione europea ha sottolineato che sarà possibile iniziare ad aprire le frontiere UE a partire da luglio, una volta completata, entro la fine di giugno, l’eliminazione delle restrizioni interne tra gli Stati membri.
Il divieto di viaggiare, che sarebbe dovuto scadere il 15 giugno, si applica a tutti i paesi extra UE, con esenzioni per i cittadini dei paesi associati all’UE – Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Riaprire frontiere UE: l’intervento del commissario europeo per gli affari interni, Ylva Johansson
Il commissario europeo per gli affari interni, Ylva Johansson, ha riferito ai giornalisti che
“quasi tutti gli Stati membri”
hanno espresso
“una forte preferenza per un ulteriore ma breve prolungamento” del divieto di viaggio.
Il commissario ha invitato tutti gli Stati membri dell’UE a rimuovere i controlli alle frontiere interne entro la fine di giugno, anche se i funzionari hanno affermato che alcune restrizioni potrebbero rimanere in vigore fino a metà luglio.
Entrambi i leader propongono di aprire questa frontiera esterna
“attraverso un processo graduale e coordinato”
basato su una serie di criteri quali le soglie di incidenza di Covid-19 nei paesi terzi.
“È essenziale che il trasporto sia regolato da protocolli di sicurezza sanitaria che siano armonizzati e concordati da tutti, il che sarà particolarmente rilevante se le misure di sicurezza sanitaria alle frontiere sono comuni”,
ha affermato Montero.