Cassa Integrazione, Tridico assicura l’accredito entro il 12 giugno
Entro venerdì 12 giugno il Presidente dell’INPS Tridico assicura:
“pagheremo tutte le 419 mila domande di cassa integrazione giacenti”.
È quanto detto in un’intervista a “Repubblica”.
Ultimamente, riporta il Presidente INPS, il numero delle richieste di Cassa Integrazione sono calate, addirittura del 50%.
Questo dato è significativo in quanto significa che l’Italia è ripartita:
“Abbiamo avuto un infarto ma l’Italia è ancora in piedi. E dobbiamo dire grazie al nostro Stato sociale se il Paese, nonostante tutto, è rimasto coeso.
Dobbiamo dire grazie alla Cig, ai bonus, al Reddito di cittadinanza”
sottolinea presidente dell’INPS Tridico.
Sulla questione Cassa Integrazione sono ancora 419 mila i lavoratori che devono percepire la prima mensilità della cassa integrazione.
Lo stesso Presidente dell’INPS assicura che i tempi di pagamento della Cassa integrazione sono stati ridotti e le Regioni sono state bypassate.
L’INPS riceverà le informazioni direttamente dalle aziende ed è stata prevista la possibilità per l’Istituto di Previdenza di anticiparne il 40% dell’importo.
Accredito Cassa Integrazione in arrivo entro il 12 giugno
Entro il 12 giugno dovrebbero essere accreditati gli importi della Cassa Integrazione: secondo quanto dichiarato dal Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, non ci saranno più ritardi con i pagamenti visto che l’iter è più veloce.
Cassa Integrazione, la riduzione delle domande
Come spiegato dal Presidente Tridico i ritardi sono dovuti da due diversi fattori:
- dall’elevato numero delle istanze presentate,
- dall’interfacciarsi con le Regioni.
All’INPS sottolinea lo stesso Presidente
“ci sono lavoratori straordinari che si stanno facendo in quattro per dare una risposta a tutti.
Come quelli della Sanità hanno garantito la protezione dal virus, noi abbiamo garantito la protezione sociale”.
Un dato positivo è quello della riduzione delle domande CIG:
“Stiamo notando un fortissimo calo delle richieste di Cig, stimiamo un meno 50%”.
Anche nei giorni di festa sono impiegati lavoratori che devono dare una risposta al Paese nel periodo dell’emergenza.
Adesso occorre scrivere “Covid” e l’INPS paga senza burocrazia e senza controlli.
Inoltre, osserva lo stesso Tridico c’è tanto lavoro in nero, c’è moltissimo lavoro in “grigio”.