Il prossimo 10 giugno a Roma scenderanno in piazza coloro che si occupano di servizi educativi per l’infanzia.
Prima del 10 giugno i servizi privati per l’infanzia avevano già manifestato meno di un mese fa a Roma.
La manifestazione che chiede la tutela di bambini e lavoratori
E’ stata fissata per il 10 maggio a Roma la manifestazione dei lavoratori dei servizi educativi per l’infanzia privati. I lavoratori chiedono che il governo intervenga per evitare che migliaia di strutture italiane per l’infanzia chiudano.
Una manifestazione che arriva a causa del fatto che, tali servizi, non hanno visto nessuna tutela ma anche nessuna riapertura dopo il lockdown. Molti di loro, dunque, non sopravviveranno. Per questo motivo, mercoledì 10 giugno, educatori e oltre 10000 rappresentanti delle strutture, si incontreranno a Roma per protestare, dalle 3 alle 7 del pomeriggio. Si tratta di imprese quasi tutte al femminile.
Lo sciopero è stato organizzato al fine di denunciare le difficoltà e la situazione precaria in cui versano oltre 100 mila lavoratori. Gli organizzatori sono Assonidi, Finesi, Sic e il comitato EduChiAmo.
Lo spettro della chiusura
Lo sciopero ha il fine di denunciare le condizioni precarie in cui versano i lavoratori del settore. Un settore che non ha avuto tutele e nemmeno la garanzia della cassa integrazione. Gli ammortizzatori sociali, infatti, dopo il lockdown non saranno prorogati ma le strutture non potranno nemmeno riaprire.
Come si legge su Fanpage i portavoce delle associazioni hanno affermato:
“Le nostre strutture non hanno ricevuto alcun aiuto per rimanere in piedi sostenendo costi enormi nonostante la chiusura e la riapertura dei centri estivi 3-6 con le condizioni imposte non è sostenibile senza abbondanti aiuti economici inoltre non c’è alcun progetto e previsione di riapertura certa a settembre”.