Fermati i due presunti killer di Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere freddato con tre colpi di pistola la scorsa settimana, mentre faceva jogging.
I due coniugi sottoposti a fermo della Polizia giudiziaria sono accusati dell’omicidio premeditato di Antonio Cianfrone. Dopo il delitto, i Carabinieri avevano sequestrato una moto nel garage dei due indagati. Presumibilmente la stessa per freddare l’ex carabiniere.
Il delitto di Antonio Cianfrone
Tre colpi di pistola: è così che è morto Antonio Cianfrone, ex carabiniere, di 51 anni. La vittima era originaria di Chieti. L’omicidio è avvenuto lungo la pista ciclopedonale di Spinetoli, ad Ascoli Piceno, lo scorso 3 giugno.
Cianfrone era stato allontanato dall’Arma dopo essere rimasto coinvolto in un un’indagine per concussione.
Stando al racconto di alcuni testimoni, che si trovavano sulla pista al momento dell’omicidio, a colpire a morte Cianfrone sarebbe stata una persona con il volto coperto da un casco integrale, che poi è fuggita via su una moto, dove, ad attenderla, c’era un altro complice.
L’omicidio di Spinetoli è avvenuto lungo una pista ciclopedonale nella frazione di San Pio.
Fermati due coniugi
Per il delitto di Spinetoli, i Carabinieri hanno fermato due persone, marito e moglie, originari della Puglia. Le accuse per entrambi, come riferisce anche Fanpage, sono di omicidio premeditato.
I due indagati si trovano ora nei carceri di Ascoli e Teramo. Dopo il delitto di Antonio Cianfrone, gli uomini dell’Arma avevano sequestrato una moto nel garage della loro abitazione.
Plausibilmente la stessa utilizzata per freddare l’ex carabiniere sulla pista ciclabile.
Sembra che i due, già interrogati e poi rilasciati lo scorso venerdì, avessero dei conti in sospeso con la vittima.
Marito e moglie sono stati riconosciuti grazie ad un fotogramma ripreso dalle immagini di videosorveglianza. Venerdì scorso era stato interrogato anche il figlio della coppia, ma per ora non sarebbe coinvolto nelle indagini per l’omicidio.