L’associazione dei gestori dei cinema ha contestato le norme imposte dalla fase due per la loro riapertura che prevederebbero l’uso in sala della mascherina.
Gli esercenti dei cinema non vorrebbero aprire se l’obbligo per i clienti è quello di indossare la mascherina.
Il protocollo da rispettare secondo il Dpcm del 17 maggio
I cinema potranno riaprire il prossimo 15 giugno. Ciò stando a quanto previsto dal decreto del 17 maggio. Una riapertura, però, che prevede il rispetto di un protocollo ben preciso. Oltre al distanziamento, infatti, sarebbe obbligatorio l’uso della mascherina una volta preso posto in poltrona.
L’associazione dei gestori delle sale, però, non ci sta. L’Anec, come si legge su TgCom24, ha affermato in una nota:
“Incomprensibile l’obbligo di mascherina in sala. Sicuramente sono stati fatti passi avanti con la deroga al distanziamento interpersonale per la visione con i propri familiari, ma il permanere dell’obbligo dell’uso della mascherina anche dopo aver preso posto in sala rimane incomprensibile”
Per l’associazione, dato che il distanziamento sociale verrà rispettato, come per i locali quali bar e ristoranti, anche in sala si dovrebbe prevedere la possibilità di togliere la mascherina.
Si rischia di compromettere l’esperienza degli spettatori
Quando si va al cinema ci si aspetta di poter sgranocchiare qualcosa durante la visione della pellicola. Se fosse obbligatorio indossare la mascherina anche dopo aver preso posto, si comprometterebbe l’esperienza. Si andrebbe anche a minare uno dei punti cardine dell’economia dei cinema.
A queste condizioni, molti cinema sceglieranno di rimanere chiusi. Le sale vorrebbero ripartire ma con questi protocolli, ha affermato l’associazione, è davvero troppo penalizzante. Per questo motivo, l’Anec si aspetta che anche l’Italia si allinei ai protocolli previsti dall’Unione Europea.