Per educare il bambini all’autonomia è necessario assecondare le loro necessità. Per questo, i genitori e gli educatori si devono mettere in una posizione di osservazione. Vediamo gli step.
Educare il bambini all’autonomia può essere una prova stressante per i genitori. Eppure, anche con il semplice atto di giocare il bambino si allena all’indipendenza.
Esercitarsi ad essere indipendenti
Anche quando un bambino sta giocando, in realtà si sta esercitando all’autonomia. Quando i piccoli sono assorti nei loro giochi sono a lavoro, dedicando impegno e concentrazione a compiti che, in realtà, gli servono per poter sviluppare le competenze che userà da grande, nella sua vita.
Il ruolo dei genitori e degli educatori resta fondamentale affinché il processo di indipendenza avvenga. Gli adulti, infatti, devono affiancare il piccolo supportandolo, incitandolo ma mai ostacolandolo. I grandi, infatti, devono permettere al bambino di fare delle prove e, perché no, di sbagliare. Naturalmente, si tratta comunque di una libertà sorvegliata. Il bambino sarà, infatti, accompagnato passo dopo passo nel suo sviluppo di abilità.
Educare all’indipendenza
Il piccolo di casa deve capire che i grandi sono sempre al suo fianco se dovesse avere bisogno di loro. Al tempo stesso, però, deve capire che i grandi hanno anche fiducia in lui. Ciò è estremamente importante poiché il piccolo svilupperà autostima. Il bambino sarà in grado anche di avere fiducia nelle sue abilità. Il che è un passo fondamentale per il suo sviluppo.
Mamma e papà, nel percorso verso l’indipendenza, hanno un ruolo molto importante. Sono sì a fianco al figlioletto ma, al tempo stesso, lo lasciano libero facendogli fare tutti i tentativi necessari a crescere. I genitori eviteranno che il piccolo rinunci a qualcosa oppure che si dovesse sentirsi non adeguato. I grandi devono gratificare il piccolo in ogni sua tappa. Le gratificazioni contribuiranno allo sviluppo di serenità e sicurezza.
Quando cominciare
L’autonomia si insegna sin dai primi mesi del piccolo e non ha una data precisa in cui iniziare. Ovviamente, è importante osservare il piccolo, lasciarlo fare ed evitare di sostituirsi a lui. Per autonomia si intendono attività basilari che vanno dallo stare seduto a mangiare da solo. I genitori dovrebbero evitare di essere troppo apprensivi sostituendosi a lui, anticipando i suoi bisogni. Certo, non lo fanno con cattiveria, ma questo atteggiamento potrebbe minare l’autonomia dei bambini.
Si diventa autonomi passo dopo passo e nel rispetto del ritmo del piccolo. Ci sono bambini che iniziano a camminare già a nove mesi, altri che iniziano dopo l’anno. La stessa cosa avviene per il linguaggio: non bisogna preoccuparsi se il proprio bambino non parla ancora. Alcuni iniziano a formulare frasi di senso compiuto poco prima dei tre anni.
Il compito del genitore non è soltanto quello di lasciar fare ed osservare ma anche di stimolare. Ecco qualche step da seguire:
- tra i 12 ed i 36 mesi si può lasciare che il piccolo cammini ed esprima ciò che desidera da solo. Il genitore deve osservare, anche in questo caso. Se si nota che manifesta il desiderio di voler mangiare da solo, si può preparare un piatto che gli piace ed invogliarlo ad usare le posate (o le mani).
- dai 3 ai 5 anni il piccolo può iniziare a compiere delle faccende tra cui riordinare i giocattoli o mettersi da solo pantalone e maglietta.
- dai 5 anni in su lo si può invogliare a vestirsi da solo, curare la sua igiene personale e svolgere alcuni servizi domestici come, ad esempio apparecchiare la tavola. Potrà anche prepararsi la cartella per la scuola. Imparerà, così, l’ordine e l’organizzazione.
- dagli 8 anni il bambino potrà organizzare da solo i compiti da fare a casa e le pulizie della sua cameretta.