Giuseppe Conte è ora protagonista per l’indagine delle zone rosse mancate, esordendo che spiegherà tutto e di non essere preoccupato.
Continua l’indagine sulle zone rosse mancate e Giuseppe Conte preannuncia di non essere preoccupato e pronto a raccontare quanto accaduto.
L’indagine sulle zone rosse mancate
Come si evince su La Stampa, nella mattinata di ieri è emersa la notizia secondo cui la Procura di Bergamo ha deciso di ascoltare il Premier in merito alla mancata istituzione delle zone rosse a Nembro e Alzano in Lombardia. Una situazione teorica che si è poi concretizzata.
Secondo la Procura questo ritardo e questa mancata istituzione della zona rossa potrebbe aver comportato una perdita e il contagio di molte persone. Il Premier è quindi convocato per domani al fine di parlare con i magistrati e lo stesso Conte ha dichiarato di non essere preoccupato:
“La mia non è arroganza né sicumera. non commento le parole del procuratore e ci confronteremo con la massima serenità”
Ha parlato anche del caso Regeni:
“non è usuale che un presidente del consiglio sia chiamato a riferire a una commissione di inchiesta. ma appena possibile lo farò”
Nello stesso giorno il centrodestra ha detto no all’invito del Premier per la partecipazione agli Stati Generali. Il Premier ha evidenziato:
“sabato ci sarà la seduta inaugurale, avremo tanti ospiti d’eccezione, autorità internazionali con cui ci confronteremo sul trend dell’economia, da lunedì partirà il confronto con le parti sociali, le parti migliori del Paese. inizieremo con Colao, mi sembra doveroso omaggiare il lavoro dei componenti della task force. un buon lavoro e tante critiche…ma ci stanno”