Terremoto M5S sul mandato-bis per i Sindaci: il diktat di Casaleggio
La norma proposta dal Movimento 5 Stelle prevede che chi già è stato eletto, a livello nazionale o locale, non può ricandidarsi per la terza volta.
Il vero problema per i Pentastellati è rappresentato dalle candidature legate al vincolo del doppio mandato.
In base a quanto prevede il regolamento pentastellato, chi è già stato eletto e ha quindi ricoperto incarichi istituzionali, non può guidare nuovamente la lista M5S.
Si tratta di una norma che rischia di bloccare la strada dei pentastellati e di escludere molti esponenti dalle prossime elezioni.
Per Davide Casaleggio, Presidente della Casaleggio Associati e presidente e fondatore dell’Associazione Rousseau, non potrà esserci alcuna deroga alla regola sul massimo di due mandati per gli esponenti politici pentastellati.
Casaleggio lo ha spiegato durante la presentazione online del bilancio 2019 dell’Associazione Rousseau.
Lo stesso Davide Casaleggio sottolinea:
“Noi, dal lato Rousseau, gestiamo tutti i processi. Per cui, nel momento in cui ci sono queste regole facciamo in modo che vengano rispettate oppure facciamo in modo che i probiviri abbiano le informazioni che gli servono.
Ovviamente lo vediamo dall’esterno”.
Ciò ha scatenato un vero e proprio “terremoto” all’interno del M5S, che puntava a ricandidare per una terza volta Chiara Appendino e Virginia Raggi alle prossime elezioni.
Lo stesso vale per gli esponenti che siedono in Parlamento: da Luigi Di Maio a Vito Crimi, rispettivamente ex e attuale capo politico dei 5 Stelle.
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