Ci sarebbero i primi due indagati nell’inchiesta per epidemia colposa all’ospedale di Alzano Lombardo.
La Procura di Bergamo avrebbe iscritto due persone nel registro degli indagati. Al centro delle indagini la gestione del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, chiuso e poi riaperto dopo i primi casi di covid dello scorso febbraio.
L’inchiesta sull’ospedale lombardo
Ci sarebbero i primi due indagati nell’inchiesta della procura di Bergamo per la gestione del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, durante l’emergenza coronavirus.
Come riferisce anche Fanpage, al centro dell’indagine la mancata chiusura del pronto soccorso, che inizialmente si era deciso di chiudere. Il 23 febbraio, dopo la scoperta dei primi due casi di contagio da Covid-19, il pronto soccorso era tornato operativo.
Al momento non si conoscono i nomi delle due persone iscritte nel registri degli indagati, ma sembra non si tratti di dirigenti medici.
La scorsa settimana, la procura di Bergamo aveva già ascoltato, in quanto persone informate sui fatti l’allora direttore generale della Sanità lombarda Luigi Cajazzo, ed il direttore dell’Asst di Seriate, Francesco Locati. Oltre a loro, anche il direttore sanitario di Alzano Lombardo, Roberto Cosentina.
Il colloquio con Giuseppe Conte
Nell’ambito di una seconda inchiesta, aperta per capire eventuali falle per la mancata istituzione della zona rossa a Nembro, sono stati ascoltati anche l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera e il governatore Attilio Fontana.
Nei giorni scorsi anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riferito davanti ai pm, assumendosi la responsabilità per non aver isolato la zona di Nembro.
I magistrati sono al lavoro per cercare di capire se l’istituzione della stessa spettasse al Governo, alla Regione o ad entrambi gli organi.
Il premier Conte si è detto piuttosto tranquillo per l’audizione.