Principe Harry e l’incredibile ammissione: dopo l’attacco e la perdita della mamma, rivela quanto sia importante affrontare e condividere il dolore
Il Principe Harry torna al centro dell’attenzione mediatica per il suo interesse e la sua sensibilità rivolte ad alcune tematiche fondamentali. Questa volta si parla di gestione e condivisione del dolore. Lui stesso ha subito gravi conseguenze mentali nel tenersi tutto dentro.
Il reale d’Inghilterra ha detto la sua durante un memoriale alle vittime britanniche degli attacchi terroristici in Tunisia nel 2015.
Principe Harry, il dolore dopo il massacro del 2015
Nel 2019, il principe ha dedicato ufficialmente un memoriale alle vittime britanniche degli attacchi terroristici in Tunisia nel 2015 e ha partecipato alla cerimonia al Cannon Hill Park di Birmingham, accanto alle famiglie di coloro che avevano perso i loro cari.
Durante l’occasione, sembra che il Principe abbia avuto modo di confrontarsi con un giovane sopravvissuto, al quale avrebbe dato alcuni consigli su come affrontare il suo dolore dopo la perdita di tre membri della sua famiglia, rimasti uccisi.
Owen Richards, ora 21enne, delle West Midlands, aveva 16 anni quando suo fratello Joel Richards, 19 anni, suo zio Adrian Evans, 49 anni, e il nonno Charles Patrick Evans, 78 anni, furono uccisi in un massacro, in cui morirono ben 38 turisti.
Parlando per la prima volta con la mamma Suzanne Richards, Owen confessa a The Mirror che il Principe Harry gli avrebbe dato un consiglio.
La confessione del Principe Harry
Il Principe Harry gli avrebbe consigliato di parlare di ciò che è successo. Avrebbe anche rivelato di aver conosciuto personalmente il dolore della perdita, quando morì sua madre, Lady Diana. Harry si è ammalato di quella malattia silente che colpisce le persone dopo un forte choc emotivo: la depressione.
“Sembrava che stesse cercando di dare qualche consiglio, piuttosto che avere una conversazione insignificante.”
Il Principe Harry ha mostrato grande empatia nei confronti di Owen e si è talmente fidato del giovane da volersi addirittura confidare con lui.
Dopo gli attacchi, il giovane e sua madre Suzanne Richards hanno aperto un’associazione mediante la quale forniscono supporto ad altre vittime di terrorismo.