I coniugi cinesi curati tra i primi allo Spallanzani ha donato 40mila dollari da impiegarsi nella ricerca sul coronavirus.
La ricerca sul coronavirus potrà ora beneficiare di 40mila dollari donati dalla coppia di Wuhan che tra i primi era stata curata all’Istituto Spallanzani.
La donazione per lo Spallanzani
Tra i primi ad essere risultati positivi al coronavirus e ad essere ricoverati allo Spallanzani, la coppia di coniugi cinese ha voluto rendere omaggio alla struttura che li ha curati con una ingente donazione.
L’Istituto nazionale per le malattie infettive di Roma infatti ha ricevuto dalla coppia- originaria di Wuhan e che si trovava in Italia quando i sintomi dell’infezione di Covid19 si sono manifestati- una donazione a favore della ricerca.
I due, dimessi a marzo completamente guariti, hanno infatti deciso di donare 40mila dollari.
Una cifra che risulterà di certo utile per continuare le ricerche che costanti cercano di fare passi avanti verso la creazione di un vaccino.
Come riporta anche ars.toscana l’OMS avrebbe dichiarato che al 23 aprile sarebbero circa 83 i potenziali vaccini su cui si starebbe lavorando e si spera che nel minore tempo possibile si possa arrivare finalmente ad una soluzione.
Alessio Damato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio ha definito generosa la donazione della coppia cinese come riporta Tgcom24:
“La vicenda della coppia di Wuhan curata all’Istituto Spallanzani..rimarrà impressa nella loro e nella nostra memoria.
Voglio rivolgere loro un ringraziamento e un invito a fare ritorno a Roma”
Gli ultimi dati sul coronavirus
Mentre la Fase 3 è ormai avviata e nel nostro Paese si è assistito nelle ultime settimane ad un ritorno se non alla normalità quanto meno al ripristino delle attività produttive e sociali l’attenzione ai contagi resta ancora alta.
Dal mondo alcuni dati tornano ad allarmare, come risulta prendendo in esame il caso di Pechino: la città cinese ha infatti registrato negli scorsi giorni un aumento dei casi.
Le autorità hanno affermato:
“E’ una corsa conto il tempo per fermare il contagio attraverso misure strette e determinate.”