Sono stati ritrovati nel pisano i due detenuti evasi dalla casa di reclusione di Rebibbia lo scorso 3 giugno. Si cercano eventuali complici.
I due evasi erano finiti in carcere a Rebibbia per truffa e ricettazione. Lo scorso 3 giugno, la fuga.
La fuga da Rebibbia
Era il 3 giugno scorso quando Davad Zukanovic e Lil Ahmetovic, due cugini rom, fuggirono dalla casa di reclusione di Rebibbia, dov’erano detenuti per truffa e ricettazione.
Come riferisce anche La Repubblica, i due evasi si calarono dalla cella con una corda, realizzata con delle manichette antincendio annodate, dopo aver segato le sbarre con una lima. Dopodiché tagliarono il filo spinato con delle tronchesi. Zukanovic e Ahmetovic lasciarono un biglietto ai vertici della casa di reclusione, in cui spiegavano di essere scappati per aiutare i loro figli, finiti in un brutto giro.
L’arresto dei due evasi
Davad Zukanovic e Lil Ahmetovic sono stati catturati intorno alle 13.30 di ieri nel pisano dagli uomini del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e dai Carabinieri in provincia di Pisa.
L’allarme nella casa di reclusione di Rebibbia scattò diverse ore dopo la fuga. Quando gli agenti penitenziari non sentirono la loro voce all’appello del mattino, corsero a controllare la cella.
Fu solo in quel momento che si accorsero della fuga. Intanto, le forze dell’ordine sono alla ricerca di eventuali complici, che potrebbero aver aiutato i due cugini nella fuga.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
“Ancora una volta la Polizia Penitenziaria e le sue eccellenze, come il NIC, hanno dimostrato il loro valore. Mi piace sottolineare la buona collaborazione avuta con l’Arma dei Carabinieri”
ha detto il ministro.
Zukanovic e Ahmetovic dovevano scontare una pena fino al 2029, ma ora rischiano di vedersi prolungare di altri 5 gli anni di reclusione.