Confermata la semilibertà per i due manager della ThyssenKrupp, in merito al devastante incendio del 2007 a Torino dove sono morte 7 persone.
Il rogo della ThyssenKrupp è stato devastante e i parenti delle vittime insorgono: confermata la semilibertà per i due manager.
I due manager in stato di semilibertà
La Procura tedesca di Essen ha confermato lo stato di semilibertà nei confronti dei due manager tedeschi dello stabilimento di Torino, luogo dove sono morti 7 operai nel terribile incendio del 2007.
La notizia è stata diffusa in anteprima da Radio Colonia, emittente locale, citando il nome del Pm Anette Milk. La Procura Generale di Torino ha poi ricevuto un documento ufficiale con attestazione di quanto deciso e il provvedimento ha espresso che i due condannati lavoreranno durante le ore diurne e dormiranno in carcere durante le ore notturne. Non solo, perché saranno concesse loro alcune agevolazioni all’interno del carcere in merito alla socialità.
La semilibertà viene concessa tenendo conto di tre requisiti principali:
- assenza del pericolo di commissione di reati con lo stesso fine (omicidio colposo nel caso dei due manager)
- assenza di pericolo di fuga degli imputati
- assenza di recidiva degli imputati
L’indignazione dei parenti delle vittime
Ovvia la reazione dei parenti delle vittime, che dinanzi a questa notizia si sono profondamente indignati:
“Ci incateneremo a roma. andremo a essen. qualcosa faremo. devono dirci come sia possibile questa cosa!”
Questo il commento di Rosina Platì mamma di uno dei sei operai morti coinvolti nel terribile incendio del 2007:
“stasera volevamo festeggiare ma in qualche modo sentivamo che sarebbe arrivata una notizia di questo genere. adesso basta: ci devono spiegare cosa è successo. hanno giocato troppo con noi e non ci fidiamo più di nessuno”