A breve il processo per la madre ed il patrigno di Leonardo il piccolo di 19 mesi ucciso di botte a Novara. L’accusa è di omicidio volontario.
Gaia Russo e Nicolas Musi, madre e patrigno del piccolo Leonardo ucciso di botte a Novara, sono stati rinviti a giudizio. Il processo per l’omicidio inizierà il 16 ottobre.
L’omicidio del piccolo Leonardo
La sera del 23 maggio 2019 il piccolo Leonardo Russo di soli 19 mesi ha perso la vita in un modo orribile, picchiato con una violenza inaudita che gli ha provocato una lesione mortale al fegato.
Una volta portato al prontosoccorso, la madre Gaia Russo avrebbe dato una prima versione dell’accaduto sostenendo che il bambino fosse caduto.
Le gravità delle lesioni al fegato che l’avevano condotto alla morte in appena mezz’ora insieme ai diversi lucidi presenti sul suo corpicino hanno portato a formulare l’accusa di omicidio.
La 23enne si sarebbe difesa affermando di non essere stata lei a picchiare il bimbo ma il compagno Nicolas Musi 24 anni.
L’uomo secondo le ricostruzioni avrebbe usato violenza sul piccolo altre volte come pare confermato anche da alcuni messaggi inviati alla madre:
“Torna a casa o tu figlio lo riempio di botte”
I due accusati del terribile omicidio affronteranno il processo in cui la nonna ed il padre biologico del bimbo si costituiranno parte civile a partire dal prossimo 16 ottobre come riporta Fanpage.
Madre e Patrigno a processo ad ottobre
Prenderà il via ad ottobre il processo per il terribile omicidio . avvenuto a Novara.
Il 16 Gaia Russo e Nicolas Musi, rispettivamente mamma e patrigno del piccolo Leonardo di 19 mesi, saranno in aula per rispondere di omicidio volontario aggravato, lesioni e maltrattamenti.
Entrambi sono ritenuti responsabili secondo l’accusa del terribile assassinio: Musi avrebbe colpito ripetutamente e con violenza il bimbo mentre la madre che era presente, avrebbe omesso soccorso.
Le indagini hanno fatto emergere un quadro di violenze pregresse ai danni del povero bimbo, eseguite dal 24enne convivente da qualche mese della madre.
La donna 23 anni all’epoca era incinta di un secondo bimbo e si trova ai domiciliari mentre Musi è attualmente in carcere.