Ira e sfiducia dopo la sentenza per l’omicidio di Gorlago dove ha perso la vita Stefania Crotti, dopo essere stata brutalmente uccisa da Chiara Alessandri.
Per l’omicidio di Gorlago, Chiara Alessandri è stata condannata a 30 anni di reclusione. I familiari non ci stanno e la loro ira emerge dopo la sentenza.
L’ira dei familiari di Stefania Crotti
Stefania Crotti è la mamma uccisa e bruciata viva da Chiara Alessandri, la donna che aveva avuto un piccola storia clandestina con il marito della vittima. La Alessandri madre di tre figli era separata dal marito rimasto invalido.
La relazione con il marito della vittima, secondo la ricorstruzione e come si evince tra le pagine di FanPage, era nata nel 2018 e andata avanti per pochissimi mesi. Non riuscendo ad accettare la fine di questa storia, la donna aveva perseguitato Stefano Del Bello sino a meditare vendetta nei confronti della moglie.
È stata condannata a 30 anni di reclusione con accusa di omicidio premeditato e distruzione del cadavere: nonostante la Procura avesse chiesto l’ergastolo, questa è la pena massima per il rito abbreviato.
La sorella della vittima insorge:
“speravamo nell’ergastolo e ci speriamo ancora in appello. sarebbe stata la pena giusta. mia sorella respirava ancora e una bambina è rimasta senza mamma”
Secondo la ricostruzione il 17 gennaio 2019, la Alessandri avrebbe attirato con l’inganno la vittima in un garage dopo averle fatto avere un finto bigliettino, ipoteticamente scritto dal marito per una sorpresa romantica.
Una volta arrivata a destinazione, la vittima è stata colpita violentemente dalla Alessandri con un martello: secondo l’autopsia il colpo non ha ucciso Stefania ma solo tramortita. Era quindi ancora viva quando Chiara l’ha trasportata in auto in un terreno in provincia di Brescia e data alle fiamme.