Sono indagati per omicidio colposo i due radiologi che avevano in cura Marisa Amato, rimasta tetraplegica dopo la tragedia di Piazza San Carlo.
Secondo l’accusa, i due non avrebbero visto la microfrattura a livello cervicale che avrebbe determinato la paralisi della donna, travolta dalla folla di Piazza San Carlo.
La tragedia
La sera del 3 giugno 2017, durante la finale di Champions League, 4 persone spruzzarono dello spray al peperoncino, scatenando il panico.
I responsabili di quanto accaduto furono poi identificati ed arrestati. I 4 avrebbero agito in maniera consapevole, come si legge nella sentenza, non mostrando alcuna sorpresa per quanto accadde quella sera.
Nessun segno di pentimento, anzi, quando spruzzarono lo spray urticante sapevano cos’avrebbero potuto provocare. La condanna per Sohaib Bouimadaghen, Aymene Es Sabihi, Hamza Belghazi, e Mohammed Machmachi è di dieci anni di reclusione, con l’accusa di omicidio preterintenzionale, furto e rapina.
Nove le persone rinviate a giudizio. Tra loro, il vice prefetto Roberto Dosio e i dirigenti della questura, Bonzano e Mollo.
In quella tragica notte persero la vita la 38enne Erika Pioletti, dopo due settimane di agonia in ospedale, e Marisa Amato, dopo oltre 18 mesi di cure.
La terza vittima fu Anthony Bucci, 49enne di San Marino.
Indagati due radiologi
Come riferisce anche Fanpage, per la morte di Marisa Amato sono indagati, con l’accusa di omicidio colposo, due radiologi dell’ospedale Maria Vittoria e delle Molinette.
La donna venne travolta dalla folla in piazza San Carlo, la sera del 3 giugno 2017 durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Marisa Amato è morta nel gennaio del 2019, per una broncopolmonite.
Secondo l’accusa, i due radiologi non si sarebbero accorti della microfrattura a livello cervicale che avrebbe determinato la paralisi e poi la morte della donna.
I due camici bianchi le tolsero il collare. I successivi spostamenti le causarono prima la tetraplegia e poi la morte.