Scuola, come si preparano i Paesi europei?

Mentre in Italia famiglie e staff della scuola protestano contro le incertezze sulla ripartenza, ecco come si stanno preparando gli altri paesi europei.

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Dopo mesi di chiusura la scuola è prossima alla riapertura in molti paesi europei.

Verso la ripartenza

Mentre in Italia famiglie e staff della scuola protestano contro le incertezze sulla ripartenza, ecco come si stanno preparando gli altri paesi europei. Il suono della campanella è previsto tra i mesi di agosto e settembre. Prima che avvenga la riapertura effettiva, però, i governi stanno stilando le linee guida affinché tutto proceda in sicurezza.

La scuola in Europa

In Germania il governo ha iniziato a sperimentare il sistema secondo cui gli studenti rientreranno in modo graduale a scuola. Sono interessati 16 stati. Le classi saranno generalmente divise in due e l’orario delle lezioni non sarà completo. La ricreazione potrà essere fatta, purché non ci siano contatti fisici tra gli studenti. Regolamentati anche i flussi in ingresso e in uscita dei ragazzi a cui sarà consigliato indossare la mascherina. In un liceo nel Nord del paese è stato deciso che studenti ed insegnati potranno fare un test ogni due settimane. Priorità ai bambini dell’asilo e delle primarie oltre che ai liceali che dovevano sostenere gli esami.

In Gran Bretagna non si sa ancora come e quando riapriranno le scuole. La riapertura è prevista per settembre ma non si hanno certezze. Ad affermarlo Matt Hancock il ministro della sanità. Si teme per una seconda ondata. Tra le nuove regole per l’inizio dell’anno scolastico spiccano ingressi ed uscite separati, finestre aperte (meteo permettendo), gli studenti non potranno essere più di 15. Ci saranno dei turni e dovrà essere rispettata la distanza di due metri. Le uniche scuole che hanno già riaperto sono le elementari. Ma in classe è tornato soltanto il 9% degli studenti. La formazione a distanza, nella maggior parte dei casi, non ha funzionato. Tanto che il governo ha previsto 1 miliardo di sterline per finanziare lezioni private.

In Francia c’è stata la riapertura a tappe, forzata, sin dal mese di maggio, l’11 per la precisione. Lo annunciò Macron. In Spagna, invece, la ripartenza è stata su base volontaria.

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