Una ragazza di 19 anni è morta annegata nel Lago di Garda. Il padre ha pubblicato una lettera su Facebook per ricordarla e per sottolineare che non era spericolata.
Silvia, la ragazza morta annegata nel Lago di Garda, come si evince dalle parole strazianti del padre, era una ragazza sorridente ed indipendente.
Aveva soltanto 19 anni
Silvia è la ragazza di 19 anni morta annegata nel Lago di Garda a causa di un incidente. Il padre, Luca Doriguzzi, ha deciso di ricordarla sul suo profilo Facebook con una lettera straziante. Come si legge su UniversoMamma, la lettera inizia così:
“Piccola mia, non poterti più stringere e non poter più parlare con te sarà il mio Everest“.
Sua figlia è stata salvata dalle acque del Lago di Garda ma, nell’ospedale di Borgo Trento è deceduta. Era già in fin di vita. Il padre ricorda sua figlia come una ragazza molto sorridente, indipendente, socievole e molto determinata.
Gli inquirenti hanno stabilito che la morte di Silvia è avvenuta a causa di un incidente. La diciannovenne si è tuffata da un pontile, alle 5 del mattino, a Castelnuovo del Garda, lo scorso martedì. Nel tuffo, purtroppo, la ragazza ha picchiato la testa su uno scoglio. Mauro Trinca Rampellin, ispettore di polizia in vacanza, ha avvisato gli amici della ragazza che è stata rianimata e portata in ospedale dove è morta al pomeriggio.
Chi era Silvia
I genitori di Silvia sono divorziati da quando aveva un anno. Nonostante vivesse con la madre a Candore, il padre aveva un rapporto bello con lei. Il suo desiderio era quello di fare l’operatrice turistica del suo amato Lago. Si trovava a Peschiera presso famiglia ed era in attesa di lavorare in una gelateria del centro del paese.
Il padre, che ha voluto incontrare gli amici che erano con la ragazza e i suoi soccorritori, ci tiene a sottolineare che la figlia non era una scavezzacollo.