Nozze più rilassate per gli sposi che potranno ora evitare l’uso di mascherine, più rigide invece le misure per chi officerà matrimoni in tempo di Covid
Con la Fase 3 cade finalmente l’obbligo di mascherina durante i matrimoni: cosa si potrà fare e cosa resta ancora vietato nel giorno più romantico anche per le coppie al tempo del Covid.
Nuove regole per i matrimoni: sì al bacio tra sposi
Tra i settori economici più colpiti durante l’emergenza scatenata dal coronavirus, quello delle cerimonie è di sicuro tra i primi.
Molto si è parlato dei funerali a porte chiuse prima e con numero massimo di 15 partecipanti poi e dell’impatto negativo che tali restrizioni necessarie per arginare i contagi lasciavano in quanti vivevano quei momenti.
Ma anche i matrimoni subito un duro colpo: moltissime le cerimonie cancellate in tutto il Paese.
Quando poi con la Fase 2 è iniziata la ripartenza, gli sposi fono tornati a dire il loro coperti però dalla mascherina, obbligatoria per tutti tanto da divenire parte coordinata del corredo prevista anche dalle ditte di abiti da sposi.
Ora per i futuri sposi è tempo di tornare a scambiarsi il sospirato bacio a termine della cerimonia: lo annuncia la Cei (Conferenza Episcopale Italiana) come riporta Il Sussidiario.
La Cei ha divulgato infatti quanto stabilito dal Comitato Tecnico Scientifico:
“Non potendo essere considerati estranei, i coniugi possano evitare di indossare le mascherine”.
Distanza di 1 metro e altri divieti
Via libera dunque alle effusioni? Sì ma solamente tra i futuri sposi che ovviamente come rimarcato dagli esperti sono da considerare congiunti e dunque nella Fase 3 non soggetti ad obbligo di distanziamento sociale.
Distanziamento che invece resta obbligatorio per chi ricopre il ruolo di officiante: durante tutta la cerimonia infatti il prete o il funzionario civile dovrà indossare la mascherina e restare ad almeno un metro di distanza.
Chiaramente la detersione delle mani resta una delle accortezze fondamentali e per tutte le funzioni religiose vi è la raccomandazione di consegnare le ostie nelle mani evitando il tocco.
Dal Viminale l’avviso è chiaro:
“Le prescrizioni siano scrupolosamente osservate”