Lo scienziato italiano accusato di molestie ad Harvard torna in Italia ma i nuovi colleghi del Vimm si dimettono per protesta, lui nega tutto.
Pier Paolo Pandolfi, lo scienziato di fama internazionale scelto dal Vimm di Padova come direttore è al centro di una polemica tra i colleghi italiani, nata da un’accusa di molestie nei confronti di un giovane ricercatrice.
L’accusa di molestie ad Harvard
Risale al 2018 la vicenda che vede coinvolto lo scienziato italiano famoso in tutto il mondo Pier Paolo Pandolfi.
Come riporta La Repubblica, il genetista più volte premiato per il suo lavoro avrebbe inviato numerose mail ad una ricercatrice.
La giovane qualche mese dopo avrebbe deciso di raccontare l’accaduto proprio alle alte cariche dell’Università di Harvard dove Pandolfi era a capo del Beth Israel Deaconess Cancer Center fin dal 2013.
Secondo indiscrezioni l’oncologo venne sospeso a maggio 2019 proprio in conseguenza di quella confessione ma senza che la stessa si trasformasse mai in una denuncia penale.
Dopo tale episodio l’uomo decise di lasciare Harvard e rientrare in Italia di sua volontà afferma ma le accuse social cominciarono a moltiplicarsi
Dimissioni di massa al Vimm di Padova
Il genetista, viene dunque scelto per ricoprire il ruolo di direttore dell’Istituto di ricerca in biologia molecolare Vimm di Padova.
Appena emersa la notizia , a maggio dello scorso anno, le accuse sui social si sono moltiplicate ma proprio Pandolfi ha negato l’accaduto rilasciando a Il Corriere un’intervista.
Al quotidiano l’uomo dichiarò che quella frequentazione con la giovane ricercatrice fu solo:
“Uno scambio romantico protratto per due, tre mesi.”
I colleghi del Vimm però hanno deciso di fare un’azione forte di protesta: ad annunciare le prossime dimissioni di massa è il biologo tedesco Wolfang Baumeister.
Secondo una missiva firmata da Baumeister i membri del comitato scientifico del Vimm sarebbero “frustrati”: nessuno li avrebbe consultati circa l’assunzione di Pandolfi
Pur non nominando l’accaduto, nella lettera si chiede di riconsiderare la nomina di Pandolfi con tale motivazione:
“PER EVITARE UN grave danno alla reputazione del Vimm ma anche del’Università di Padova”