Chiusa in una stanza muore di fame. A segregarla è stato il fratello che oggi è stato condannato a otto anni di carcere.
La donna muore di fame dopo cinque anni di segregazione. Aveva problemi psichici.
La condanna
Una sorella che muore di fame, segregata per cinque anni in una stanza. L’uomo è stato condannato ad otto anni per aver segregato e maltrattato la sorella per cinque anni. L’uomo di 53 anni, viveva insieme alla sorella con problemi psichici. Le sottraeva la pensione e l’ha lasciata morire di stenti. un uomo che, invece di prendersi cura della sorella malata ed amarla, l’ha uccisa.
La morte risalirebbe allo scorso ottobre quando venne allertata un’ambulanza. L’appartamento in cui vivevano i due vivevano a Roma, nella via Appia Antica. I paramedici arrivarono quando ormai per la donna non c’era più niente da fare. Non appena si conobbe la verità dei fatti, l’uomo venne immediatamente incarcerato con rito abbreviato. Il pubblico ministero chiese 10 anni.
Il fatto
Era dal 2014 che l’uomo aveva iniziato a segregare la sorella. Cinque anni di violenza, in cui la donna è stata costretta a vivere in una stanza dell’appartamento ridotta quasi ad una grotta. Ovviamente, la stanza era sporca, l’igiene scarsa e il cibo davvero poco. Nella stanza la donna non aveva a disposizione un letto ed era costretta a convivere con i suoi escrementi e quelli dei topi. L’uomo di professione aggiustava le macchine per il caffè nei bar. A spingere l’uomo a voler segregare la donna fu un’aggressione da parte sua alla sorella.
Quando il fratello si è accorto che le condizioni della sorella stavano degenerando, per la donna era già tardi.