Il diritto alla scelta di come ottenere risarcimento non sarebbe rispettato: è quanto ipotizzato da dalla Commissione Ue, ecco i dettagli.
L’ Ue avvierà una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la violazione dei diritti dei consumatori.
La violazione del diritto al rimborso secondo l’Ue
Non sarebbero compatibili con le direttive europee, questo è quanto espresso da Bruxelles circa le regole che il nostro Paese ha definito in merito alla questione rimborsi.
Da quanto previsto infatti, in Italia ma anche in altri Paesi, i viaggiatori non si vedranno rimborsati i biglietti cancellati ma otterranno dei voucher.
Tale procedura nel nostro Paese non riguarda solo i voli aerei ma anche le partenze rimandate di bus e treni.
Secondo la Commissione Europea i Paesi coinvolti dalla procedura di infrazione come l’Italia e la Grecia, sarebbero colpevoli di aver violato il diritto del consumatore.
I viaggiatori avrebbero infatti diritto a scegliere la forma di rimborso più gradita come riportato da Tgcom24.
Altri Paesi coinvolti dalla procedura sono Cipro, Repubblica Ceca, Lituania, Polonia, Croazia, Francia, Portogallo e Slovacchia.
Dal 1 luglio confini aperti e nuovi blocchi verso l’Ue
Come definito la riapertura dei confini dell’Ue rispetto agli ingressi dei viaggiatori è stata ieri 1 luglio.
Da tale data infatti si potrà entrare liberamente in Unione Europea, dal momento che l’emergenza coronavirus pare sotto controllo.
Non da tutti i Paesi però si potrà far ingresso in Europa: la decisione di bloccare i viaggiatori in entrata potrebbe riguardare alcuni Paesi.
Secondo le ipotesi infatti, da Usa, Russia e Brasile sarebbe vietato entrare in Ue e ciò deriverebbe da una gestione non ancora ottimale proprio dei contagi da Covid-19.
Pechino avrebbe il via libera a patto di rispettare un’accortezza: per avere l’assenso agli ingressi in Ue, la Cina dovrà ricambiare l’approvazione o si vedrà chiudere l’accesso.