Montecitorio, la presentazione della Relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione
Ieri 2 luglio, alle ore 11 presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, è stata presentata la Relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione.
È intervenuto il Presidente della Camera, Roberto Fico. Ha illustrato la Relazione il Presidente dell’Autorità, Francesco Merloni.
La Relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione dà conto non solo delle attività svolte nel 2019, ma traccia un bilancio complessivo dal 2014 ad oggi, gli anni di attività del primo Consiglio dell’Autorità, il cui mandato è in scadenza.
“La corruzione, malgrado i provvedimenti adottati negli ultimi anni e l’impegno dell’Anac, rimane purtroppo una piaga nel nostro Paese”,
ha sottolineato il Presidente della Camera Roberto Fico.
Visto che l’Unione europea si appresta a mettere a disposizione dei Paesi membri risorse molto ingenti per superare la crisi economica cagionata dalla pandemia, è bene che l’impatto di questi fondi non sia pregiudicato dalla corruzione e dalle infiltrazioni della criminalità organizzata.
La corruzione disincentiva gli investimenti, anche esteri, altera la concorrenza tra le imprese a favore di quelle che approntano comportamenti disonesti.
La pandemia da Covid-19 ha spinto l’Autorità nazionale anticorruzione ad arricchire la Relazione di un focus sui primi mesi del 2020.
Nella Relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione emergono numeri preoccupanti sui fenomeni corruttivi: 633 interdittive antimafia nel 2019 (+10,5%), oltre 70 informative in più del 2018. In 5 anni sono più di 2500.
Lo scorso anno sono stati 4 gli appalti commissariati grazie all’intervento ANAC (44 dal 2014).
L’emergenza pandemica ha evidenziato la capacità delle mafie di adattarsi, sfruttando la situazione.
Il Presidente ANAC Francesco Merloni sottolinea quanto segue:
“le organizzazioni criminali ricorrono sempre più spesso a sistemi corruttivi approfittando anche delle situazioni emergenziali come quella in corso, con effetti devastanti sul sistema economico e sulle imprese sane, già pesantemente colpite dalla crisi”.
Relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione: i numeri dell’anno 2019
Ecco i numeri dell’anno 2019 presentati nella Relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione:
- 4 appalti commissariati per corruzione, dopo l’intervento di Anac. Ben 44 dal 2014.
- Appalti blindati, solo il 7% oggetto di contenzioso, grazie ai controlli e ai suggerimenti dell’Autorità.
- 633 interdittive antimafia. 70 informative in più del 2018 (+10,5%). In 5 anni oltre 2500.
- 85 procedimenti di vigilanza sulla rotazione straordinaria per il personale coinvolto in procedimenti penali o in avvio di procedimento disciplinare per corruzione.
- 873 segnalazioni di whistleblowing. 90 in più del 2018 (+11%). Nel 2015 erano 125. Preoccupa il dato sulle misure discriminatorie verso i segnalanti (circa 70).
- Progetto europeo per misurare la corruzione e verificare se sono state commesse irregolarità o illeciti.
- 482 istanze di precontenzioso. Osservazioni Anac accolte in 4 casi su 5.
Iniziative anticorruzione ai tempi dell’emergenza pandemica
Durante l’emergenza pandemica indotta dal Covid-19 le iniziative anticorruzione intraprese sono ascrivibili alle seguenti:
- Vademecum per appalti rapidi in base alle norme vigenti.
- Esonero dal versamento del contributo da versare in sede di gara per tutto il 2020 (circa 40 mln di risparmio per imprese e amministrazioni).
- Riduzione dei tempi per la presentazione delle offerte, autodichiarazioni e controlli ex post, facoltà di ricevere forniture in via d’urgenza.
- 40 pareri su congruità dei prezzi per le forniture necessarie a fronteggiare l’emergenza per un valore complessivo 40 milioni di euro.
- Semplificazioni acquisizione di buoni spesa e acquisti di generi alimentari e di prodotti di prima necessità da parte delle amministrazioni.
Oltre 3 miliardi spesi durante l’emergenza pandemica
Secondo quanto riporta la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, Anac, nel primo quadrimestre del 2020 sono state registrate 61.637 procedure connesse all’emergenza sanitaria per una spesa complessiva di 3,04 miliardi di euro.
Le indagini della Magistratura mettono in evidenza che durante l’emergenza pandemica non sono mancati comportamenti speculativi e predatori.
Tra le principali criticità emergono:
- scostamento nella qualità e quantità delle forniture rispetto alle caratteristiche richieste;
- lievitazione dei prezzi rispetto ai prezzi riconoscibili ante emergenza e forte variabilità degli stessi sul territorio nazionale;
- ritardi rispetto al/i termine/i di consegna;
- mancato possesso, da parte dell’affidatario, dei requisiti di ordine generale necessari per contrarre con la Pubblica amministrazione;
- retrocessione dell’aggiudicatario dall’offerta, mancata stipula del contratto, mancato avvio o interruzione della fornitura.