Lo studente egiziano, Patrick Zaky, ha scritto alla famiglia. L’attivista è in carcere da inizio febbraio per istigazione alle proteste e diffusione di notizie false.
Zaky resta in carcere e scrive alla famiglia. L’attivista egiziano ha raccontato di stare bene e di essere sicuro che presto sarà libero.
L’arresto
Lo scorso mese di marzo il giovane attivista venne poi trasferito nel carcere di Tora, dove ci sono detenuti politici.
L’account che avrebbe pubblicato messaggi d’istigazione alla violenza è un profilo fake: questa la tesi dei legali del giovane studente.
Il rinnovo della custodia per l’attivista, lo scorso mese di giugno, sarebbe avvenuto senza la presenza né del ricercatore, né dei suoi legali.
Amnesty International avrebbe denunciato alcuni casi di Covid-19 nella prigione di Tora, dov’è detenuto. L’ambasciatore italiano al Cairo ha quindi chiesto una scarcerazione immediata per motivi umanitari.
La prossima udienza è prevista per il 12 luglio.
La lettere alla famiglia
Come riferisce anche Tgcom24, il giovane ha scritto una lettera ai suoi familiari, in cui ha raccontato di stare bene e di essere sicuro che presto tornerà libero.
“Un giorno sarò libero e tornerò alla normalità, ancora meglio di prima”
ha scritto lo studente.
Intanto prosegue la campagna di Amnesty International per chiedere il rilascio del giovane studente.
Amnesty si sta battendo per chiedere il rilascio dell’attivista, detenuto dallo scorso febbraio, in occasione di una grazia annunciata dall’Egitto per 530 detenuti.