Addio alla fattura cartacea? Ecco i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Chi lo ha detto che la fattura cartacea va in pensione? La fattura cartacea non va in pensione, ma come spiegato dall’Agenzia delle Entrate nell’ultima Circolare n. 19 dell’8 luglio 2020 va conservata insieme a quella elettronica, con l’obbligo per il contribuente di verificare che coincidano.
L’obiettivo della Guida è quello di offrire a tutti gli operatori uno strumento unitario che garantisca una applicazione uniforme delle norme sul territorio nazionale.
La Circolare n.19 costituisce per tutti gli uffici dell’Amministrazione finanziaria una guida che orienta in maniera altrettanto uniforme le attività nella fase di liquidazione delle imposte.
Il documento fiscale dà chiarimenti sulle varie tipologie di deduzioni e detrazioni Irpef nonché sulle procedure da porre in essere per l’apposizione del visto di conformità.
Come anticipato dalla guida la fattura cartacea va conservata nonostante quella elettronica.
Il contribuente, nelle ipotesi in cui intenda dedurre/detrarre in sede di dichiarazione dei redditi la medesima tipologia di onere già presente nella CU, deve annotare sul documento di spesa che la stessa è diversa da quella di cui ha tenuto conto il sostituto d’imposta.
Il contribuente, oltre alla documentazione relativa alle spese detratte, avrà anche il dovere di conservare la copia consegnata dall’emittente, con l’obbligo di verificare che coincida con il formato elettronico.
Nonostante l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, è confermato implicitamente l’obbligo di tenuta della copia cartacea già sostenuto in materia dalla stessa amministrazione finanziaria (FAQ n.45 sulla fatturazione elettronica).
La Circolare, composta di ben 411 pagine interamente dedicata alle spese che danno diritto a deduzioni dal reddito, nonché a tutti gli altri elementi rilevanti per la compilazione della dichiarazione dei redditi e per l’apposizione del visto di conformità, arriva con la stagione dei dichiarativi in fase già avanzata.
La Circolare n.19 contiene l’elenco delle certificazioni che i contribuenti devono esibire e che il CAF o il professionista abilitato deve verificare, prima di procedere con l’apposizione del visto di conformità e conservare, comprese le eventuali dichiarazioni sostitutive previste per la specifica tipologia di onere o detrazione.
Fatturazione elettronica: cos’è?
La fatturazione elettronica obbligatoria tra privati e verso i consumatori è entrata vigore dal 1° gennaio 2019.
Essa rappresenta un primo passo per un’evoluzione estremamente positiva del sistema fiscale e imprenditoriale italiano che oggi in Europa è pioniere in questo campo.
Un primo passo è stato fatto nel 2014 con la fattura elettronica verso la pubblica amministrazione: le fatture elettroniche sono un documento obbligatorio per tutti i rapporti con la PA, gli enti pubblici e verso le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana.
Il formato, denominato FatturaPA, è il tracciato con cui le fatture elettroniche devono essere prodotte. Si tratta di un flusso di dati strutturati in formato digitale con gli stessi contenuti informativi di una fattura cartacea, ma scritto in linguaggio XML.
I processi di fatturazione elettronica tra privati mediante il Sistema di Interscambio e verso la pubblica amministrazione sono quasi identici.
Il modo più semplice per compilare una fattura elettronica è farlo tramite un software di fatturazione o gestionale.
Una volta prodotta la fattura elettronica (un file XML) sarà necessario firmarla digitalmente tramite firma elettronica qualificata e poi inviarla tramite il Sistema d’Interscambio al destinatario.
La scelta più semplice è affidare tutto a un gestionale di fatturazione semplificando l’invio al Sistema e la gestione delle risposte.
In questo modo è possibile che il gestionale di fatturazione consenta l’apposizione della firma digitale (elettronica qualificata) con riferimento temporale su ogni fattura.
È possibile inviare la fattura al Sistema di Interscambio, tracciando l’intero percorso di validazione e accettazione del documento, oltre ad inviare in conservazione sostitutiva il documento elettronico per 10 anni.
La conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche è una procedura informatica che permette di conferire valore legale nel tempo a un documento informatico equiparandolo all’originale cartaceo.
La normativa prevede che le fatture elettroniche vengano conservate per 10 anni.