H&M ha deciso di chiudere due grandi negozi a Milano dopo la fine del lockdown, trasferendo i 70 impiegati che vi lavoravano. Ma questi ultimi non ci stanno.
Dopo la chiusura dei due negozi H&M a Milano, i dipendenti potrebbero essere trasferiti fuori regione. I lavoratori hanno organizzato un presidio di protesta.
La chiusura e poi il trasferimento
Il colosso svedese dell’abbigliamento H&M ha deciso di chiudere due grandi store nel centro di Milano (Piazza Lima e via Torino) a causa della pandemia. I 70 lavoratori, così, si vedono costretti ad un trasferimento che potrebbe essere, alla meglio, entro la Lombardia o, addirittura fuori regione. Si parla di trasferimenti in città come Vigevano, Desenzano ma anche Novara e Ancona.
Ma i lavoratori non ci stanno e lo hanno dimostrato con una protesta, anche attraverso i social network. Per i sindacati, il colosso non ha intenzione di tutelare i lavoratori ma vuole metterli in difficoltà, togliendo loro, con il trasferimento, la stabilità di prima. In particolare, come si legge su Fanpage, Filcam Cgil in una nota ha scritto:
“il trasferimento denota una evidente strategia dell’impresa di voler non solo mettere in difficoltà i lavoratori, ma anche come ha fatto finora H&M di non voler mettere gli stessi in condizione di poter tornare a svolgere la propria attività dando loro stabilità”
La protesta in Largo Augusto
Dalle 15 alle 17 di oggi, 9 luglio, i 70 dipendenti dei negozi H&M chiusi a Milano manifesteranno sotto gli uffici centrali del colosso, siti in Largo Augusto 7 a Milano. I lavoratori, con il trasferimento, vengono messi in difficoltà e le motivazioni, sembrano loro troppo pretestuose.