Sono arrivati nelle ultime ore i primi risultati della perizia sulla struttura che il 24 giugno crollò causando la tragedia di Albizzate. Cosa ha escluso?
La perizia affidata a due ingegneri ha evidenziato che gli interventi straordinari alla struttura non sono la causa del crollo. Ecco le ipotesi ancora da vagliare per risalire alla causa della tragedia di Albizzate.
La perizia esclude i lavori al tetto
Per la morte della donna di origine marocchina e dei suoi due bimbi di 5 anni e di 15 mesi la Procura sta effettuando dei rilevamenti per capire cosa ha causato il crollo del tetto.
Il cornicione è crollato sulla 38enne Fauzia Taufiq il 24 giugno mentre la donna passeggiava con i suoi figli, solo il più grande è miracolosamente sopravvissuto.
I due ingegneri nominati dalla Procura come riporta Fanpage, hanno confermato nella perizia che i lavori alla struttura, eseguiti in due fasi successive, non sono stati la causa del crollo.
Nel primo intervento infatti erano stati collocati dei pannelli solari mentre nel secondo si erano installati dei condizionatori.
La Procura indaga su due persone per la tragedia di Albizzate
La Procura ha disposto l‘autopsia della mamma e dei bimbi e dai risultati della perizia restano da valutare altre due ipotesi che potrebbero spiegare il crollo.
Gli ingeneri della Procura di Busto Arsizio infatti dovranno valutare infatti se la causa del crollo potrebbe essere stata una falla di progettazione o se non è stata eseguita una corretta manutenzione.
La terribile ed inaspettata morte di Fauzia e dei bimbi potrebbe secondo le ipotesi avere dei colpevoli ma di tutti i possibili coinvolti solo due sono ancora in vita.
Sarebbero due infatti gli indagati per omicidio plurimo e disastro colposo: non più solo il proprietario della struttura ma anche colui che progettò lo stabile.
Un uomo che oggi ha più di novant’anni e che progettò la riconversione dello spazio da cotonificio ad zona commerciale.