Indagato l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi. Le accuse sono di frode e attentato alla sicurezza.
L’inchiesta, che vede coinvolto anche Roberto Tomasi, nasce per la vicenda di alcuni pannelli anti-rumore installati sulla A12 che sarebbero stati a rischio distacco.
Indagato Tomasi
Roberto Tomasi, attuale amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Genova in cui si contestano i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture.
Come riferisce anche Fanpage, Tomasi non è indagato per il suo operato in quanto amministratore delegato della società.
L’indagine in cui è coinvolto riguarda la sua attività svolta quando era responsabile della progettazione e dell’installazione dei pannelli sulla rete autostradale.
All’epoca Tomasi aveva partecipato al Comitato Grandi Opera che decise per l’acquisto e la messa in opera di pannelli fonoassorbenti, da cui poi è nata tutta l’inchiesta.
Sarebbe stato proprio Tomasi a promettere al procuratore di Genova, Francesco Cozzi, che avrebbe fatto smontare 500 chilometri di barriere anti-rumore a rischio crollo.
Promessa che, di lì a breve, l’attuale ad di Aspi mantenne.
Le origini dell’inchiesta
L’inchiesta è iniziata verso la fine 2019, quando sulla tratta Rapallo-Sestri Levante della A12 si staccarono alcuni pannelli anti-rumore.
Secondo quanto emerso dai controlli effettuati a seguito del crollo, le barriere fonoassorbenti non erano a norma. Pare ci fosse un reale rischio di distacco per il forte vento.
La notifica dell’avviso di garanzia è arrivata lo scorso mese di gennaio, ma la notizia è trapelata soltanto adesso.
Nell’inchiesta sono coinvolti anche Antonino Galatà, ex amministratore delegato di Spea, Michele Donferri Mitelli, ex responsabile nazionale delle manutenzioni di Autostrade, Marco Vezil, responsabile verifiche tecniche di transitabilità di Spea, Paolo Berti, direttore Operation di Aspi.
Intanto, Autostrade per l’Italia ha fatto sapere che Tomasi non sarebbe in alcun modo coinvolto nell’installazione delle barriere fonoassorbenti.
“La sua partecipazione al Comitato Grandi Opere di ASPI avveniva solo con la finalità di presentare alcuni progetti di potenziamento della rete di cui, al tempo, aveva diretta competenza. Di tali progetti non hanno mai fatto parte le barriere fono-assorbenti oggetto di indagine”
ha fatto sapere Aspi.