Nell’omicidio di Peppe Lucifora spunta un nuovo movente ancora da confermare, a svelarlo il parroco di San Giorgio. Ecco le incredibili rivelazioni.
Nelle indagini per l’omicidio di Peppe Lucifora, il cuoco ucciso a Modica, spunta la versione di Padre Giovanni.
Il movente secondo Padre Giovanni
Nella morte dell’apprezzato chef Peppe Lucifora ancora molte sono le ombre che si annidano intorno al possibile movente.
Recentemente a fare tremare la cittadina di Modica sono state alcune dichiarazioni di Padre Giovanni Stracquadanio.
Il religioso che è parroco della Chiesa di san Giorgio era anche legato a Lucifora da un rapporto di amicizia e di guida spirituale.
Il parroco si è detto convinto che il movente non sia quello passionale ipotizzato dagli inquirenti, come rivela l’avvocato della famiglia Lucifora Ignazio Gallo alle pagine di Giallo.
“Ci ha stupito come padre Giovanni..abbia ipotizzato che in questi casi il movente è sempre il denaro o la droga”.
Il parroco inoltre avrebbe dichiarato di essere a conoscenza che il cuoco prima di morire aveva redatto un testamento.
“Peppe dopo la morte della mamma mi ha detto di aver fatto un testamento”.
Secondo il religioso dunque Peppe sarebbe morto a causa di tale “tesoretto” indicato nel testamento di cui però nessuno era a conoscenza.
La famiglia del cuoco ora chiede con forza che si faccia chiarezza su tali dichiarazioni anche perché alcuni testimoni indicano proprio Padre Giovanni come custode di tale documento come riporta il settimanale Giallo.
A che punto sono le indagini per la morte di Peppe Lucifora?
Il cuoco 59enne Peppe Lucifora trovato morto a Modica in provincia di Ragusa è stato prima picchiato e poi strangolato.
Lo chef sarebbe dunque morto per i colpi al viso e l’annegamento nel suo stesso sangue.
Questi gli agghiaccianti risultati dell’autopsia sul corpo dello chef ritrovato seminudo nella sua casa il 10 novembre 2019.
Gli inquirenti hanno valutato come possibile un movente passionale ed a tal proposito si è giunti all’arresto di Davide Corallo, un carabiniere 39enne.
Corallo pare avesse una relazione con la vittima e lo stesso era stato già in passato indagato per omicidio anche se continua a dichiarare di non essere colpevole per la morte del cuoco.
Gli inquirenti sono giunti a lui dopo aver trovato tracce del suo DNA nell’abitazione di Lucifora.
L’Arma ha intanto sospeso Corallo e gli inquirenti vaglieranno le dichiarazioni di Padre Giovanni.