Addio a Salvatore Cezzi, creatore del giardino botanico più grande del Salento

Purtroppo dobbiamo dire addio a Salvatore Cezzi, che aveva creato il più grande giardino botanico del Salento.

Salvatore Cezzi

Purtroppo è venuto a mancare Salvatore Cezzi, ideatore e fondator del giardino botanico più grande del Salento chiamato La Cutura. Era il papà dei cactus, che aveva posizionato nella sua oasi verde insieme a piante rare e tropicali. Il giardino sorge a Giuggianello ed è nato per volontà dall’ex bancario, che gli ha dedicato cure e metà della propria vita.

La notizia della scomparsa

A darne la notizia è stato il giornale Ville e Giardini di Puglia

“Salvatore Cezzi non era un botanico, ma era più di un botanico. È stato un uomo che ha dedicato l’intera vita a realizzare un sogno: la creazione di un giardino dedicato alle succulente nel sud della Puglia, dove il clima mediterraneo consente l’acclimatazione di molte cactacee dell’ambiente subtropicale.”

La serra della Cutura era personalmente curata da Salvatore detto Toto. In prima persona guidava i visitatori guidandoli con entusiasmo nella visita. Che fossero amici o turisti, illustrava ogni pianta, raccontandone la storia, i suoi impieghi, la provenienza rendendo questo giardino un’attrazione internazionale.

“Il giardino roccioso, racchiuso tra muri a secco salentini, evoca paesaggi desertici del Messico, del Perù, della Bolivia”.

https://www.facebook.com/lacutura/photos/a.1942976112584361/2385477498334218/?type=3

Nel Cutura sono state conservati il bosco di querce centenarie, la masseria ed i fabbricati, gli olivi preesistenti. Il parco è nato da una zona ricca di pietra (cute in dialetto) ora ricco di vita vegetale, rose, piante aromatiche, officinali ed il laghetto con papiri e ninfee. Esiste un agrumeto, il bosco di Lecci che circonda un’enorme serra di mille metri quadrati, che contengono oltre 2000 esemplari di piante grasse e succulente.

“La sua creazione rimarrà, ci auguriamo, nelle mani dei suoi tre figli, che si sono dedicati con passione e con intelligenza, esattamente come lui, al mantenimento e allo sviluppo anche turistico di questo bellissimo luogo. Toto, la sua memoria, la sua passione, la sua pervicacia, la sua non comune gentilezza, rimarranno in ogni ramo, in ogni foglia, in ogni fiore del giardino della Cutura.”

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