In carcere Cesare Battisti ha iniziato una protesta contro il trattamento che riceve in isolamento. In particolare, i pasti sono poco abbondanti e la qualità lascia a desiderare.
La protesta è stata presentata da Cesare Battisti attraverso i suoi legali. Le motivazioni principali risiedono nelle sue già precarie condizioni di salute.
La protesta in carcere
Attraverso i suoi legali Cesare Battisti ha presentato una protesta formale nei confronti del carcere di Massama ad Oristano. In particolare, l’ex terrorista, che si trova in isolamento, lamenta cibo scarso e di bassa qualità. Fattori che potrebbero minare il suo già precario stato di salute.
Il ricorso è stato presentato al tribunale di Sorveglianza di Cagliari. La richiesta è che l’isolamento venga revocato. Nella condizione di isolamento, infatti, il detenuto riceverebbe cibi preconfezionati e non avrebbe accesso alla cucina.
Le motivazioni del ricorso sono state spiegate da Gianfranco Sollai, il suo legale. Quest’ultimo ha spiegato che le condizioni precarie di salute del detenuto, in isolamento, si sono già aggravate. Come si legge su Fanpage la spiegazione è continuata così:
“Gli altri detenuti di Massama hanno la possibilità di cucinare, mentre lui no, perché è in isolamento e, dunque, non può che servirsi dei cibi preconfezionati che passa la struttura”.
Battisti ha spiegato al personale di stare male e l’uscita dall’isolamento non è un capriccio.
I problemi di salute di Battisti
In realtà, i problemi di salute di Battisti sono reali. La sua reclusione in isolamento sarebbe dovuta durare sei mesi ma, a causa di carenze strutturali, il detenuto è ancora lì. L’isolamento è scaduto formalmente il 14 luglio dell’anno scorso. Isolamento per un detenuto significa impossibilità di socializzare e di fare attività ricreative ma anche di cucinare. Anche se la misura dell’isolamento dovesse perdurare, i legali chiedono che Battisti possa avere almeno una dieta differente.