Per i due genitori uccisi a Torino ci sono nuovi dettagli sul figlio Daniele, che da tempo era chiuso in casa e non veniva più assistito dai servizi di igiene mentale.
I due genitori uccisi a Torino vivevano con il figlio Daniele che ha terminato la loro vita per un litigio. Ora ci sono nuovi dettagli sulla vita e sulle condizioni di salute del ragazzo.
Le condizioni di salute di Daniele Ferrero
Come si evince anche da Repubblica, il giovane Daniele aveva dei problemi psichici ed era incline a soffrire di manie di persecuzione. Aveva 30 anni e l’altra notte ha ucciso i suoi genitori – Pierfrancesco e Giuseppina – utilizzando 8 coltelli da cucina a seguito di una violenta lite.
Secondo la ricostruzione avrebbe vegliato sui corpi dei suoi genitori, per poi prendere l’auto della mamma recandosi a Collegno. Nel paese è stato trovato dai Carabinieri vicino alla stazione della metropolitana, con mani e vestiti pieni di sangue completamente in stato confusionale. L’uomo ha subito confessato il suo atroce atto e una volta che i Carabieri sono giunti presso l’abitazione si sono trovati dinanzi ai corpi delle due persone senza vita.
I genitori non vivevano con lui ma erano andati a fargli visita, annunciando al figlio l’intenzione di tornare a casa: questa potrebbe essere stata la scintilla che avrebbe provocato l’ira del giovane uccidendoli.
Sempre secondo quanto si evince dal quotidiano, una vicina di casa ha raccontato che il giovane ha sempre avuto comportamenti strani. Seguito dal servizio di igiene mentale dell’Asl To5, dopo essersi trasferito a Torino sarebbe dovuto passare ai servizi torinesi: il ragazzo stesso potrebbe non essersi mai rivolto all’ambulatorio o aver deciso di essere seguito da un ambulatorio privato. In casa gli investigatori non hanno trovato alcun medicinale, ma solo gli otto coltelli utilizzati per il tragico delitto.