ThyssenKrupp in attesa di una risposta con ritardo nell’esecuzione della pena: i parenti delle vittime insorgono dinanzi l’ennesimo dettaglio.
Il caso ThyssenKrupp è nuovamente sulla cronaca per i ritardi della pena e l’ira delle famiglie.
L’ira delle famiglie sul caso ThyssenKrupp
Come si evince dai media nazionali tra cui TgCom24, ci sono dei ritardi in merito all’esecuzione della pena per i due manager che sono stati condannati in merito al tragico rogo. Uno dei due ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale: la pena in essere è stata momentaneamente sospesa.
La madre di una delle sette persone che quella notte sono morte urla:
“È una offesa ai nostri figli e per l’Italia. volgiamo che il governo e il sindaco di Torino ci accompagnino in germania. È una barzelletta: ogni volta dicono che è l’ultimo ricorso…e invece…”
Il manager tedesco che ha presentato il ricorso dovrebbe essere Herald Espenhahn e ora la Corte Federale ha evidenziato che valuterà il ricorso ma fino alla decisione la pesna viene sospesa sino ad un massimo di sei mesi.
I media tedeschi hanno riportato che lo stesso manager si sia lamentato della “violazione del principio del giusto processo e del diritto contraddittorio”. Questo in seguito alla mancata traduzione di alcuni documenti in tedesco durante il processo italiano:
“la condanna non ha fornito prove di una concreta negligenza individuale”
Ora spetta alla Corte Federale Tedesca, ovvero il più alto organo di di giudizio dove i condannati si appellano per far valere i propri diritti. Sentenze che di norma passano alla storia e vengono utilizzate come oggetto di studio nella giurisprudenza.