Il carabiniere Andrea Varriale presente all’omicidio del collega Mario Cerciello Rega, racconta al processo cosa accadde quella notte.
Il collega che era insieme a Cerciello prima dell’omicidio è stato ascoltato in aula: ecco cosa sarebbe accaduto prima della morte del carabiniere.
La versione di Andrea Varriale
Per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere ucciso a Roma nella notte tra il 25 ed il 26 luglio 2019, sono attualmente in corso le udienze del processo.
Imputati per concorso in omicidio sono due ragazzi Finnegan Lee Elder e Natale Hjort.
I due americani sono accusati di aver ferito con 11 coltellate il carabiniere in borghese che assieme al collega Varriale si erano recati ad un appuntamento per recuperare uno zainetto rubato.
Lo scontro processuale verte sulla discrepanza delle testimonianze: gli americani sostengono di non aver capito che Cerciello e Varriale fossero carabinieri perché non si sarebbero qualificati.
In aula durante l’ultima udienza è stato ascoltato proprio Antonio Varriale, il collega di Mario Cerciello Rega.
“Ci qualificammo con la placca in mano.. Poi l’abbiamo riposta in tasca per essere a mani libere”.
Ha affermato il carabiniere, aggiungendo che nel momento in cui lui e Cerciello mostrarono i distintivi si trovavano a circa 3 metri dagli americani.
Inoltre Varriale ha spiegato anche perché non avesse la pistola con sé:
“Non portare l’arma quella sera è stata una decisione esclusivamente mia, una mia responsabilità”
Il motivo di quella decisione è da ricercare nel fatto che quella zona non era stata considerata eccessivamente pericolosa come riporta Tgcom24.
Smentito l’accordo tra Varriale ed il maresciallo Armao
Secondo quanto emerso dalla precedente udienza, i legali di Elder avevano sollevato la questione del presunto accordo tra Varriale ed il maresciallo Armao.
“Sull’ordine di servizio non parlare con nessuno”
Sarebbe infatti il messaggio che Armao avrebbe inviato a Varriale prima della sua deposizione.
Ora la difesa di Armao ha smentito con forza questa notizia annunciando anche ripercussioni sul piano legale.
“Il Maresciallo Gaetano Armao non ha partecipato ad alcun accordo nella vicenda del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.”