Secondo una teoria dell’università di Oxford, la diffusione del covid 19 sarebbe aiutata dai cambiamenti climatici.
Secondo una ricerca svolta dall’università di Oxford, i cambiamenti climatici potrebbero aiutare la diffusione del covid 19. La pandemia non sembra cedere il passo in tutto il mondo e quindi continua a terrorizzare. Gli scienziati che studiano il virus hanno delle teorie interessanti circa la sua origine e diffusione.
La nuova teoria
Secondo quanto affermato da Tom Jefferson, esperto del Center for Evidence-Based Medicine (CEBM) dell’Università di Oxford, durante un’intervista rilasciata ad un canale britannico, il cambiamento climatico avrebbe un ruolo incisivo.
Tom Jefferson ha parlato di vari studi che riguardano le tracce di virus ritrovati nei liquami. Prima che il virus esplodesse in Cina nel mese di dicembre, era stato trovato in campioni che arrivavano da Spagna, Italia e Brasile. Secondo uno studio effettualo dal nostro Istituto Superiore di Sanità, le città interessate erano Milano e Torino.
Da qui, Jefferson pensa che possa essere probabile che alcuni agenti patogeni che possono essere dormienti nel mondo, lo siano fino a quando le giuste condizioni ambientali non li fanno uscire dal loro letargo.
“Forse quello a cui ci troviamo di fronte è proprio un tipo di virus dormiente riattivato dalle condizioni ambientali.”
Da qui è facile pensare che i cambiamenti climatici possano avere un ruolo in tutto questo. Lo dice lo stesso ricercatore, dicendo che effettivamente è possibile che ci sia una correlazione tra Covid 19, cambiamenti climatici o l’ambiente. Questi due potrebbero interagire, risvegliando questi agenti patogeni dormienti.
Bisogna dunque tener conto anche di elementi come l’inquinamento, già ritenuto colpevole della diffusione, della densità della popolazione, delle condizioni ambientali, ecc. purtroppo ancora oggi non abbiamo la certezza che questi fattori incidano. Non esistono infatti studi che arrivino ad una risposta univoca sul tema.