Il gruppo Fca è indagato per frode a causa delle emissioni inquinanti. Sarebbero stati installati dispositivi non conformi alle regole comuniatrie.
Sono state perquisite 6 società del gruppo Fca. Le indagini sono a cura della procura di Torino, unitamente a magistrati teutonici.
Dispositivi non conformi
Fca: perquisizioni in sei società del gruppo. La procura di Torino, collaborando con magistrati tedeschi, sta verificando se il gruppo ha installato dei dispositivi non in regola con le normative dell’Unione Europea. Un’installazione che implicherebbe emissioni inquinanti maggiori rispetto a quelle rilevate quando i veicoli sono stati omologati.
Diverse sedi europee sono state perquisite, unitamente a quella di Torino dove, in accordo con la procura di Francoforte, le indagini sono portate avanti dalla Guardia di Finanza.
La segnalazione di frode in commercio è arrivata dagli Stati Uniti e l’inchiesta, potrebbe essere sovrapposta a quella dell’ormai celebre al dieselgate di Volkswagen.
Indagini su cinque modelli
I controlli riguarderanno, in particolare, cinque modelli di motori diesel. Bisognerà verificare se il gruppo sia dotato di un software per controllare il motore e ridurne le emissioni in modo artificiale al momento del collaudo. In questo modo, si farebbe in modo, artificialmente che i motori rientrino nei limiti imposti dal Consiglio Europeo. Le indagini sono condotte in collaborazione con Eurojust, Svizzera.
Come si legge su TgCom24, Fca è completamente a disposizione della magistratura. Un portavoce ha precisato:
“L’azienda si è subito messa a disposizione degli inquirenti e ha fornito ampia collaborazione negli accertamenti”. Fca sta esaminando i relativi atti per potere chiarire ogni eventuale richiesta degli inquirenti”.