È stata assolta la giovane di Ovada che nella notte di Capodanno investì ed uccise l’uomo che tentò di violentarla. La storia di Aurela.
È arrivata la decisione dei giudici sul delitto di Ovada: per Aurela che investì l’uomo che voleva violentarla fu legittima difesa. I dettagli.
L’omicidio di Ovada
La triste vicenda arriva da Ovada un paesino in provincia di Alessandria ed ha stravolto la vita di una giovane.
Aurela Perhati è stata infatti accusata di essere la responsabile della morte di un 53enne della zona: Massimo Garitta.
Tutto inizia con il ritrovamento del cadavere di Garitta in un campo isolato di Ovada, era il primo di gennaio 2019.
L’uomo, come risultò dalle indagini, era stato investito la notte di Capodanno ma la dinamica non risultava chiara.
Un particolare significativo colpì fin da subito l’attenzione degli inquirenti: il cadavere di Garitta era stato trovato con i pantaloni abbassati.
Per i giudici Aurela uccise per legittima difesa
Le indagini partirono subito ed in pochi giorni portarono ad un unico sospettato.
Una 25enne di Ovada venne raggiunta ed interrogata dagli inquirenti il 4 gennaio: nonostante il racconto confuso alla fine confessò di aver investito Garitta nel tentativo di sfuggire ad uno stupro.
La giovane però dichiarò che non aveva avuto nessuna intenzionalità di ucciderlo.
Aurela Perhati, questo il nome della ragazza era stata però accusata di omicidio volontario.
Prima arrestata, in seguito il pm Paolo Bargero aveva firmato per la sua scarcerazione.
La difesa di Aurela composta dagli avvocati Giuseppe Cormaio e Marco Conti, aveva chiesto che si considerasse l’incapacità di intendere e volere al momento dell’omicidio.
Una perizia del dottor Gabriele Rocca aveva infatti confermato problemi psichici per Aurela ed ipotizzato la sua incapacità di intendere e volere per i momenti contingenti all’omicidio.
La giovane era stata a quel punto trasferita in una sede adeguata dove essere curata in attesa della sentenza che conferma la versione della ragazza è giunta solo ora.
Per il Tribunale infatti Aurela agì solamente per legittima difesa: per sfuggire all’uomo che voleva violentarla, prese l’auto e lo investí involontariamente.
Per questo il Gup Aldo Tirone l’ha assolta dalle accuse di omicidio volontario e non dovrà scontare alcuna pena.