Chiamati a testimoniare 3 dei carabinieri della stazione Levante di Piacenza indagati per spaccio, tortura ed estorsione.
Abbiamo già raccontato negli scorsi giorni della terribile vicenda avvenuta nella stazione dei carabinieri di Piacenza. Sono stati, infatti, almeno 6 i carabinieri arrestati per spaccio, tortura ed estorsione.
Ad incriminare il modus operandi dei militari sono stati dei vocali registrati dagli investigatori in cui non vi erano molti dubbi sull’interpretazione del discorso. Frasi e minacce, più adatte ad un’associazione a delinquere che a degli uomini in divisa.
Il primo dei carabinieri di Piacenza ad essere interrogato, una volta arrestato, è stato Giuseppe Montella. A difenderlo dalle diverse accuse il legale Emanuele Solari. Questo primo interrogatorio, ai danni del carabiniere considerato a capo dell’associazione, sarebbe durato circa 3 ore.
“Si può sbagliare, si possono fare errori, per ingenuità, per vanità, per tante cose. Certe condotte possono avere rilevanza penale e chi ha sbagliato pagherà”
Queste le dichiarazioni dell’avvocato al termine dell’interrogatorio. D’altro canto però nel corso delle tre ore sono venute fuori anche le prime ammissioni. Secondo Solari, infatti, nonostante non possa negare un coinvolgimento del proprio assistito, non sarebbe Montella a capo della banda e che anzi non esisterebbe alcun tipo di “gerarchia”.
L’interrogatorio di Falanga
Molto meno solida la ricostruzione fornita da un altro dei carabinieri interrogati, Giacomo Falanga. Alla domanda di una foto dell’uomo insieme a due spacciatori ed una mazzetta di soldi, infatti, il militare ha provato a giustificarsi dichiarando fosse una vincita al gratta e vinci. Teoria appoggiata anche dal suo legale, Daniele Mancini.
“Non ha nulla a che vedere con Gomorra è del 2016, era su Facebook con tanto di commenti ed è il frutto della vincita al Gratta e vinci”
Infine, chi non ha aperto bocca è stato Salvatore Cappellano, l’uomo che avrebbe fisicamente effettuato i pestaggi. Una vera e propria associazione a delinquere che finalmente, nonostante i molti anni in cui hanno operato indisturbati, sembra sull’orlo di essere smantellata.