In Brasile i medici e gli infermieri hanno deciso di denunciare alla Corte penale internazionale il presidente Bolsonaro. Per loro sarebbe colpevole di genocidio.
L’UniSaude, rete sindacale brasiliana, ha deciso di presentare una denuncia nei confronti di Bolsonaro al tribunale dell’Aja.
La denuncia dell’UniSaude
Bolsonaro è stato denunciato al tribunale dell’Aja, Corte penale internazionale, da un milione di operatori sanitari, provenienti da 18 stati del Brasile. Medici ed infermieri hanno denunciato il presidente attraverso la UniSaude, la loro rete sindacale.
L’obiettivo della denuncia è che si faccia un’indagine affinché gli atti del presidente, considerati irresponsabili, non coinvolgano altri brasiliani. Il Brasile, infatti, è diventato l’epicentro della pandemia dell’America Latina. Uno dei principali focolai al mondo. Lo stesso presidente era risultato positivo al covid-19.
Le accuse
La denuncia presentata domenica è argomentata in 74 pagine in cui si spiega come Jair Bolsonaro abbia ignorato le raccomandazioni dei suoi ex ministri della Salute. Oggi il ministro della Salute è Eduardo Pazuello, un militare non esperto in ambito sanitario. Inoltre, il presidente ha anche ignorato i protocolli anti contagio. L’accusa, dunque, è quella di crimine contro l’umanità e genocidio.
Da una delle pagine, come si evince dal Fatto Quotidiano, gli operatori sanitari dell’unione sindacale hanno scritto:
“L’omissione del governo definisce un crimine contro l’umanità e genocidio (…) è urgente avviare una procedura investigativa dinanzi alla Cpi per impedire che una parte dei 210 milioni (di brasiliani) subisca le conseguenze degli atti irresponsabili del presidente”.
Dal documento si evince anche che Bolsonaro ha spesso sottovalutato il virus, negandone in più di un episodio, addirittura la sua esistenza.
Non è la prima volta che il presidente viene denunciato. Un’altra denuncia era arrivata ad aprile da parte dell’Associazione brasiliana giuristi per la democrazia. Anche in quella occasione, fu accusato di crimini contro l’umanità sempre per aver sottovalutato la pandemia in corso.