Crisi per le compagnie aeree che si preannuncia un’estate nera. La fase 3 non dà sollievo al trasporto aereo, malgrado l’allentamento delle restrizioni e la parziale ripresa dei voli aerei.
I conti del secondo trimestre presentati da diverse compagnie aeree europee e americane sono in profondo rosso, con ricavi quasi azzerati dal crollo del traffico di passeggeri nei mesi di aprile e maggio.
Quarantena, recessione e misure di sicurezza stanno causando danni colossali all’industria dei voli aerei.
Il settore dell’aviazione prevede che il flusso di passeggeri dell’anno scorso non tornerà lo stesso fino al 2024.
A livello mondiale, il parco di aerei a terra è sceso a circa un terzo del totale. Gli aerei che volano operano al di sotto della capacità e al di sotto del livello di redditività, a causa del distanziamento sociale.
Il numero di voli programmati è aumentato con la ripresa, ma i voli vengono spesso cancellati perché il numero delle prenotazioni è esiguo.
Crisi Compagnie aeree, risultati in rosso e crollo della domanda
Questa settimana, diverse grandi compagnie aeree statunitensi ed europee, incluso il proprietario della British Airways, hanno lanciato un appello congiunto per un protocollo internazionale sui test dei viaggiatori.
Il capo di Heathrow sta premendo per adottare un regime di doppio test, che riduce i tempi di quarantena delle persone, ma ciò si rivela problematico in termini di costi, praticità ed efficacia nel frenare la diffusione dei contagi.
Crisi Compagnie aeree: le previsioni di IATA
IATA, l’associazione internazionale del trasporto aereo, rappresenta la maggior parte delle compagnie aeree e pubblica la propria valutazione in merito allo scenario che si prospetta per l’industria dei voli aerei.
A maggio, il numero di passeggeri in Europa è sceso del 99%, nel mese di giugno il calo è stato del 97%.
A livello mondiale, la domanda è crollata di quasi l’87% a giugno rispetto a giugno dell’anno scorso, leggermente in aumento rispetto alla cifra di maggio (-91%).
IATA stima che l’anno 2020 vedrà un calo del 55% nel numero di passeggeri.
IATA prevede che l’industria aerea non si riprenderà ai livelli del 2019 fino al 2024, un anno dopo rispetto alle previsioni precedenti.