Per stimolare la ripresa dei consumi in piena emergenza pandemica Il Governo sta valutando la possibilità di introdurre un bonus pagamenti POS legato ad alcune tipologie di spese concluse utilizzando carte e bancomat.
Si tratta di un progetto del Governo Conte, che potrebbe essere varato in settimana. Come riporta Il Sole 24 Ore, la finalità è quella di agevolare fiscalmente una spesa fino a 5.000 euro.
Oltre ai consumi in bar e ristoranti, l’Esecutivo starebbe valutando la possibilità di incentivare con uno sconto a carico dello Stato gli acquisti di abbigliamento o elettrodomestici, tra i settori più colpiti dalla crisi economica indotta dalla pandemia Covid-19.
Bonus pagamenti POS: la platea dei potenziali beneficiari
Da stabilire l’ampiezza del raggio d’azione del nuovo meccanismo di sconto, che dipenderà anche dai requisiti che saranno chiamati a definire la platea dei potenziali beneficiari del Bonus sui pagamenti con il POS.
Il Bonus sui pagamenti POS per spingere i consumi si deve concentrare sulle fasce medie e basse, più colpite dagli effetti pandemici.
Ancora da stabilire è anche il meccanismo di sconto, se attraverso una carta o con rimborsi direttamente ai contribuenti.
Decreto Agosto, Bonus pagamenti Pos per spingere i consumi
Il governo Conte punta a stanziare con il Decreto Agosto almeno due miliardi – ma c’è una persistente pressione per portare il plafond a 3 – per spingere la ripresa dei consumi e dare sostegno economico alle attività più colpite, come bar e ristoranti.
Come riporta l’Ansa, il perimetro degli acquisti da incentivare è ancora da definire e potrebbe essere esteso anche all’abbigliamento e agli elettrodomestici.
Qualche giorno fa il viceministro all’Economia Laura Castelli aveva assicurato le associazioni dei ristoratori sull’intenzione di introdurre un bonus sui consumi, insieme a nuove di misure di sostegno al settore – dalla proroga dell’esenzione della Tosap a un fondo di garanzia per gli affitti.
La principale finalità è quella di aiutare gli esercenti in difficoltà per il crollo dei consumi e per la quasi assenza dei flussi turistici, oltre al persistere dello smart working.
Secondo i calcoli di Confesercenti, il crollo sfiora i 34 milioni con perdite stimate attorno ai 7 miliardi.