È stato arrestato il presunto responsabile dell’omicidio di Rosarno, avvenuto la notte del 3 agosto scorso nella Piana di Gioia Tauro.
Si tratta del cognato della vittima. L’uomo, incensurato, avrebbe confessato di aver commesso il delitto al culmine di una lite con il cognato, Antonio Pupo. Nella lite è rimasto gravemente ferito anche il figlio 18enne della vittima, Michele.
L’omicidio di Rosarno
Per l’omicidio di Rosarno sembra si sia già trovato un colpevole. Nel delitto ha perso la vita Antonio Pupo, operaio 43enne,ucciso a colpi di pistola mentre si trovava nella sua auto.
Con lui è rimasto ferito in maniera grave anche il figlio 18enne, Michele. Il delitto è avvenuto nella zona del campo sportivo di Rosarno, la notte del 3 agosto.
Antonio Pupo 43enne lavorava come operaio al porto di Gioia Tauro. All’ospedale della cittadina calabrese è arrivato in fin di vita e i medici non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita.
Il figlio è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Catanzaro.
Fermato il presunto omicida
A poco più di 24 ore dal delitto di Rosarno, le forze dell’ordine hanno arrestato il presunto omicida.
Come riferisce anche Strettoweb, si tratta di Carmelo Bersano, 45 anni, cognato di Antonio Pupo. L’uomo avrebbe confessato il delitto, raccontando di aver esploso diversi colpi di pistola al culmine di una lite con il cognato ed il nipote.
Non sono noti i motivi della discussione, finita in tragedia. Bersano si trovava in un casolare abbandonato, quando i Carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato.
Antonio Pupo presentava una ferita d’arma da fuoco sotto l’ascella sinistra, con il foro di uscita nella zona dorsale sinistra. Il 43enne avrà provato a difendersi dai colpi di pistola, alzando il braccio per tentare di non essere colpito.
Il cognato della vittima ha una ditta di imbianchino: le accuse per lui sono di omicidio e tentato omicidio.