Alberto Bauli, il manager dell’azienda veronese Bauli, fondata dal padre Ruggero, è morto ieri a 79 anni.
Alberto Bauli è morto dopo essere stato alla guida dell’azienda di famiglia. Era, infatti, succeduto al padre Ruggero che aveva fondato il gruppo nel 1922.
Il re del pandoro
Alberto Bauli è morto ieri a 79 anni. Era il manager del gruppo dolciario veronese, fondato nel 1922 da suo padre Ruggero.
Alberto era stato il re del pandoro per 25 anni, trasformando l’azienda di famiglia, facendola evolvere da azienda dolciaria stagionale a perenne. Non solo pandori ma anche cornetti, brioches e tanto altro. Un portafoglio di prodotti con tanti investitori e acquisizioni.
Il suo lascito è un’azienda che, al 30 giugno 2019, ha fatto registrare 500 milioni di ricavi e 11 milioni di profitti d’esercizio. Aveva una moglie, Zina, e tre figli: Carlo Alberto, Francesco e Chiara.
La sua strategia di crescita
Negli ultimi cinque anni il manager aveva portato all’espansione la sua azienda. In particolare, la sua strategia aveva portato all’acquisizione di Motta e Alemagna. Inoltre, aveva acquisito la Bistefani e la Doria nel 2006.
Il core business dell’azienda, ovvero i panettoni, si era rafforzato ma, dall’altro lato, si erano rafforzati anche altri prodotti in grado di tirare tutto l’anno. L’azienda ha oggi sede a Castel d’Azzano, in provincia di Verona.
Bauli è stato anche consigliere e presidente della Banca Popolare di Verona, ruolo che ha ricoperto per diversi anni. Il 5 settembre avrebbe compiuto 80 anni.
Come si legge su L’Arena, il sindaco di Verona ha ricordato Alberto Bauli come un capitano dell’industria ma anche banchiere illuminato. Un cittadino che ha dato lustro a Verona. Non a caso, era iscritto nell’albo d’oro cittadino.
Per Zaia, invece, il nome Bauli ricorda immediatamente il dolce natalizio e invia il suo messaggio di cordoglio ai familiari. Per lui, il Veneto saluta un personaggio appassionato ed attaccato alla propria terra come pochi.