I due sono stati ripresi dalle telecamere mentre lanciavano una miccia incendiaria da un mezzo, lo scorso 21 giugno.
Finiti ai domiciliari sono un 62enne barracello e un 56enne volontario dell’associazione di Protezione Civile, che ora devono rispondere del reato di incendio boschivo doloso. L’incendio dello scorso giugno aveva bruciato una 20ina di ettari di terreno.
Arrestati due volontari antincendio
I roghi avrebbero dovuto spegnerli, invece una telecamera li ha ripresi mentre ne appiccavano uno nei boschi della Sardegna.
È per questo che due volontari sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di incendio boschivo doloso.
I due, un 62enne barracello e un 56enne volontario della Protezione Civile, sono ritenuti responsabili di due roghi registrati il 21 giugno scorso.
Gli uomini del Corpo Forestale hanno ripreso gli indagati, mentre da un mezzo lanciavano una miccia incendiaria che ha poi distrutto 20 ettari di terreno.
I due volontari avrebbero prima percorso la strada provinciale, per poi introdursi in un’arteria secondaria e appiccare un incendio, che ha distrutto un campo di terreno di grano pronto per essere mietuto.
I due rischiano ora una condanna fino a 10 anni di reclusione.
Secondo gli investigatori il movente degli incendi appiccati dai due volontari
“È complesso e si può rinvenire in connessione al perseguimento d’ingiusti benefici legati alle attività di protezione civile e di barracellato”.
Le indagini proseguono anche su altri fronti, per accertare le responsabilità di altri incendi avvenuti nel sud della Sardegna.
“Questo grave episodio non può dunque macchiare l’operato di tante persone che offrono la propria esperienza e il proprio tempo per proteggere il territorio e la popolazione, anche a rischio della propria incolumità”
hanno fatto sapere dal corpo forestale.