Ritirata della carne di bovino rivenduta alla Lidl per rischio microbiologico. I dettagli del lotto contaminato e come comportarsi.
Carne della Lidl contaminata e scoperta essere pericolosa ritirata dal commercio: trovate tracce di salmonella nella tartare di scottona.
Il Ministero della Salute ha comunicato il ritiro di carne cruda rivenduta negli stabilimenti Lidl proprio ieri.
Il ritiro è stato disposto in via precauzionale dallo stesso produttore.
La Lidl è attenta alla sicurezza e alla salute dei suoi clienti, per questo ha subito tolto dal commercio la merce ritenuta pericolosa.
L’avviso pubblicato sul portale elettronico del Ministero della Salute elenca le informazioni utili per riconoscere il lotto contaminato.
Il rischio microbiologico è legato alla presenza di salmonella: mangiarlo potrebbe procurarvi una spiacevole intossicazione alimentare.
Si raccomandano i consumatori di non consumare questo prodotto e riportarlo al negozio se già acquistato.
Informazioni Utili da sapere
Alcuni campioni di carne di bovino adulto confezionata sono stati analizzati come da routine ma le autorità competenti hanno individuato la presenza di salmonella.
Per questo motivo il Ministero, e anche la Lidl, ha subito indetto il ritiro dal commercio del prodotto pericoloso per rischio microbiologico.
L’avviso diramato risale al 7 agosto ma sul sito del Ministero della Salute è apparso solo ieri.
La carne soggetto del richiamo è confezionata in pacchetti da 200g ed è della tartare di bovino adulto-scottona.
La merce è prodotta dall’azienda Marfisi Carni Srl per Lidl Italia.
Lo stabilimento ha sede a Contrada Paglieroni a Treglio, in provincia di Chieti e il codice identificativo è IT S2X49 CE.
La carne viene prodotta per Lidl ma rivenduta anche nei negozi appartenenti alla suddetta catena di supermercati.
Il numero di lotto della carne contaminata da salmonella è 507007 e la data di scadenza indicata sulla confezione è il 14 agosto 2020.
Nel caso aveste già acquistato il prodotto contaminato non consumatelo per nessuna ragione o rischiereste un’intossicazione alimentare.
La cosa più giusta da fare, consigliata anche nella stessa comunicazione del Ministero, è riportarla in negozio e restituirla.
Il rimborso sarà effettuato anche se non presenterete lo scontrino fiscale che attesta l’avvenuto acquisto.